È morta a Cosenza, dov’era nata il 28 dicembre 1968, Jole Santelli, presidente della Regione Calabria dal 15 febbraio 2020.
Avvocata, laureata in giurisprudenza nel 1992, è stata eletta alla Camera dei Deputati nel 2001 dove è rimasta ininterrottamente fino alla sua elezione a Presidente della Regione Calabria.
È stata sottosegretaria al Ministero della giustizia dal 2001 al 2006 nei governi Berlusconi II e III, nonché sottosegretaria al Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel 2013 (Governo Letta).
Il Direttore Giampiero Catone, la Redazione e tutti i collaboratori de La Discussione esprimono il loro cordoglio e si uniscono, commossi, al dolore della famiglia.
Fortissima l’emozione vissuta, da calabrese emigrato a Roma nel 1971, il 15 febbraio 2020, alla notizia dell’elezione di Jole Santelli a Presidente della Regione Calabria.
Emozione duplice perché ricordavo Jole Santelli, giovanissima e bellissima, all’esordio nel mondo dell’avvocatura romana, con l’avvocata Augusta Lagostena Bassi, la carissima Tina, che – lo dico per i più giovani che non ne hanno ricordo – era una campionessa dei diritti delle donne, la prima che parlò in pubblico e in TV dei processi per stupro, denunciando la prospettiva maschilista con cui fino al suo intervento la questione veniva trattata nelle aule di Tribunale.
Da qui una carriera che, imboccata pochi anni più tardi la via politica, è stata incredibile: con l’elezione ininterrotta alla Camera dei Deputati dal 2001, con varie esperienze di governo e, infine, con la, purtroppo breve, stagione della sua presidenza della Regione Calabria.
Presidenza che non soltanto ha dato a me e a tanti altri calabresi l’emozione di cui ho detto, ma anche l’orgoglio della nostra calabresità. Esaltata nei suoi caratteri essenziali da Jole Santelli con la sua determinazione e tenace volontà, col coraggio di affrontare anche lotte impari, sempre combattiva, mai rinunciataria.
Ci siamo sentiti tutti più forti e più moderni, noi calabresi, perché la nostra terra aveva chiamato alla guida una donna giovane, aperta alle istanze del mondo attuale, ma legatissima alle nostre tradizioni e cultura.
Quel suo sussurrare alla televisione, la sera dell’elezione, per un’afonia forse già determinata dal male che così velocemente l’ha portata via, mi era parso come un grido di una guerriera rivolto al suo popolo: al quale rivolgeva un impulso di modernità e di dignità e di libertà da preconcetti che sarà destinato a non esaurirsi.
L’emozione questa mattina si è trasformata in commozione – l’emozione specifica del turbamento per un evento doloroso – alla notizia della sua scomparsa.
Jole Santelli non ce l’ha fatta nella sua lotta contro un male mortale, veramente inesorabile.
Resta nei calabresi e negli italiani la speranza data da una donna giovane, intelligente, moderna ed aperta.
Non ti dimenticheremo, Presidente Jole Santelli!