Nuovi annunci e nuove polemiche per il mondo dell’agricoltura sono giorni difficili nel rapporto con l’Europa. “Continueremo a manifestare finché l’agricoltura e l’agroalimentare non saranno trattati con la stessa attenzione riservata agli altri settori produttivi dell’economia, che si tratti dell’accordo con il Mercosur o delle politiche di bilancio dell’Unione europea”.
La richiesta arriva dal presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, dopo la protesta organizzata a Bruxelles, dove migliaia di agricoltori della più grande organizzazione agricola d’Italia e d’Europa hanno invaso il centro della capitale belga in occasione del Consiglio Ue.
No ai tagli della Pac
La mobilitazione è stata promossa contro i tagli alla Politica agricola comune e per denunciare i rischi legati all’intesa commerciale tra l’Unione europea e i Paesi del Mercosur. Sul dossier sudamericano, Prandini ha ribadito la necessità di introdurre il principio di reciprocità: “Se siamo rigidi in termini di regole all’interno dei confini europei, le stesse norme devono valere anche per i prodotti che importiamo da altri continenti. In caso contrario”, spiega Prandini, “rischiamo di distruggere la nostra agricoltura e l’intera filiera agroalimentare”. Secondo il presidente della Coldiretti, l’accordo Mercosur favorirebbe l’ingresso di alimenti ottenuti con standard molto lontani da quelli europei, “con il rischio di importare cibo che in molti casi comporta lo sfruttamento del lavoro minorile, l’uso di agrofarmaci vietati in Europa da oltre quarant’anni perché pericolosi per la salute dei cittadini e l’impiego massiccio di antibiotici nelle filiere zootecniche, con l’unico obiettivo di far crescere più velocemente gli animali”.
L’impegno di Italia e Francia
Prandini ha inoltre lodato la presa di posizione del Presidente del Consiglio italiano e del Presidente francese, criticando invece il cancelliere tedesco Friedrich Merz, parlando di “una Germania ancora una volta incapace di adottare una visione realmente europea e di contribuire a creare le condizioni di crescita per tutti gli Stati membri”. Sul piano della Commissione europea di ridurre di 90 miliardi di euro i fondi destinati alla Pac, il presidente della Coldiretti ha ricordato che “in tutto il mondo i Paesi stanno investendo sull’agricoltura per produrre più cibo, mentre l’Europa – che rappresenta un punto di riferimento globale per la qualità – decide di fare esattamente l’opposto”. Una scelta definita dalla Coldiretti “inaccettabile”, non solo per gli agricoltori ma per l’intero scenario politico europeo, considerando che l’agroalimentare rappresenta oggi la prima voce dell’export continentale in termini di valore.



