Ma cosa è poi emerso, al di là delle polemiche, dall’incontro degli Stati Generali? Una prima risposta arriva dalle proposte che il Governo ha fatto proprie e presentate dal Commissario per la ripartenza. Si tratta del “Progettiamo il Rilancio”, un insieme di indicazioni funzionali e dirette a ridare spinta al sistema economico, alle imprese e sostenere le famiglie. In questo ultimo caso sono numerosi gli intenti, sono previsti, ad esempio, anche interventi di sostegno alla natalità, genitorialità e famiglia. Oppure in tutt’altro campo, c’è il potenziamento della sanità militare, l’aumento delle pensioni di invalidità e una maggiore integrazione socio-sanitaria per le famiglie e le persone che hanno necessità.
Nel documento è indicato, infatti, il “Rafforzamento delle reti sanitarie del territorio e della prossimità delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale ai cittadini, rafforzamento dei servizi di prevenzione, rinnovata integrazione tra politiche sanitarie e politiche sociali, valorizzazione delle politiche per il personale sanitario e potenziamento della Sanità Militare, presìdi ospedalieri e rete interforze di laboratori di analisi chimico-cliniche, in sinergia con il Servizio Sanitario Nazionale”. Tra le direttrici degli Stati generali ‘Progettiamo il Rilancio’ come detto ci sono più indicazioni per la famiglia. Sono infatti previsti interventi a sostegno di natalità, genitorialità e famiglia attraverso l’istituzione dell’assegno universale, il riordino delle misure di sostegno all’educazione dei figli e delle figlie e la disciplina dei congedi parentali e di paternità”.
Tra le misure in agenda anche interventi per la disabilità come un “codice delle persone con disabilità, potenziamento e semplificazione degli strumenti per i progetti di vita indipendente”, e ancora, “percorsi di accompagnamento di uscita dal nucleo familiare di origine; deistituzionalizzazione delle persone con disabilità e non autosufficienti; definizione di un quadro normativo di riferimento e di tutela per i ‘Care giver’ e l’aumento delle pensioni di invalidità”.
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