MILANO (ITALPRESS) – “L’ho detto con grande dispiacere perché ho provato tante emozioni in quello stadio”, il Meazza a Milano. “Ma oggi, girando tutto il mondo con la Federazione, sia da giocatore prima che poi da dirigente, è un’urgenza quella del cambio dei nostri stadi. Io ho giocato nella Lazio e c’è ancora lo stadio, ho giocato nel Milan e dovrebbe cambiare lo stadio, ho giocato nell’Atletico Madrid ed è cambiato lo stadio, ho giocato nel Barcellona ed è cambiato lo stadio, ho giocato a Bergamo ed è cambiato lo stadio, ho giocato a Padova ed è cambiato lo stadio. Quindi sono un po’ abituato a pensare di convivere a questo cambiamento”. Lo dice Demetrio Albertini, ex calciatore del Milan e poi dirigente sportivo, commentando la vicenda dello stadio di San Siro, a margine dell’inaugurazione della Golden Goose Arena a Milano. Albertini non pensa che lo scenario di un doppio stadio a Milano, ovvero la realizzazione di un secondo impianto mantenendo il Meazza intatto, sia realizzabile. “C’è una parola che tante volte scordiamo ed è la sostenibilità. Dobbiamo domandarci se Milano è una città che può per le sue dimensioni, perché è diversa da tante altre città internazionali, sostenere due stadi. Sinceramente no”. Inoltre, “se pensiamo che a San Siro, nella tribuna forse più importante, c’è un solo ascensore per i disabili per salire, possiamo capire che non è più adeguato”.
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