Dopo oltre due decenni di restauri, l’Egitto ha riaperto al pubblico la tomba di Amenhotep III, uno dei faraoni più influenti della XVIII dinastia, noto come “il Magnifico”. Situata nella necropoli di Kom el-Hettan, nei pressi di Luxor, la tomba era rimasta chiusa dal 2003 a causa di gravi danni strutturali provocati da inondazioni, saccheggi e secoli di incuria. Il progetto di restauro, sostenuto da un team internazionale di archeologi e conservatori, ha restituito splendore a uno dei siti più emblematici dell’Antico Egitto. Le pareti interne, decorate con scene rituali e geroglifici finemente incisi, sono state ripulite e consolidate, mentre le statue colossali e i rilievi del tempio funerario sono stati ricollocati e protetti da nuove strutture di drenaggio. Amenhotep III regnò tra il 1388 e il 1351 a.C., in un’epoca di straordinaria prosperità e stabilità. Fu promotore di un vasto programma edilizio che trasformò Tebe in un centro monumentale, lasciando in eredità opere come i Colossi di Memnone e il tempio di Luxor. La sua tomba, concepita come un vero palazzo dell’aldilà, riflette l’ambizione e la raffinatezza di un sovrano che governò con diplomazia e splendore. La riapertura è stata celebrata con una cerimonia ufficiale alla presenza del ministro egiziano del Turismo e delle Antichità, che ha sottolineato l’importanza del sito per il rilancio culturale e turistico del Paese. “Amenhotep III non è solo un faraone, è un simbolo della grandezza egizia”, ha dichiarato. La tomba sarà ora accessibile in modalità controllata, con ingressi limitati e percorsi guidati per preservarne l’integrità. Un ritorno alla luce che non è solo archeologico, ma anche simbolico: l’Egitto riscopre le sue radici e le offre al mondo, con rinnovato orgoglio.
