Si chiude positivamente il capitolo aperto questa estate tra Regione Siciliana e sindacati della dirigenza sanitaria. Con il decreto assessoriale n. 1015 del 25 settembre 2025, diventano operativi gli accordi siglati lo scorso luglio tra l’Assessorato regionale alla Salute e le organizzazioni sindacali, relativi all’incremento delle tariffe che remunerano il lavoro del personale impegnato nel servizio 118. “Diamo atto all’Assessore Daniela Faraoni e al Dirigente Generale Salvatore Iacolino di aver tenuto fede agli impegni assunti e auspichiamo di avviare, nel corso del 2026, una nuova trattativa sindacale per centrare pienamente gli obiettivi che ci eravamo prefissati, cioè allineare le tariffe del 118 a quelle nazionali”, ha detto Giuseppe Bonsignore, Segretario regionale di Cimo, in una nota diffusa dopo la pubblicazione del decreto.
L’accordo attuale rappresenta un “ponte” verso una riforma più ampia, rinviata al prossimo anno. Dopo mesi di polemiche e un acceso confronto tra Regione e sindacati, le parti hanno trovato un’intesa per sbloccare una situazione ferma da anni, con tariffe considerate ormai obsolete rispetto agli standard nazionali.
Clima di collaborazione
“Intanto – aggiunge Bonsignore – non possiamo che esprimere una certa soddisfazione per i risultati raggiunti, dal momento che le tariffe che vanno a remunerare il personale di un settore nevralgico della sanità siciliana erano ferme al palo da troppo tempo”. Il Segretario sottolinea inoltre il clima di collaborazione instaurato con l’amministrazione regionale: “Siamo fiduciosi nel proseguo del confronto, su questo e su altri temi rilevanti, con l’Assessore Faraoni e il Dirigente Generale Iacolino, che hanno finora dimostrato apertura al dialogo e disponibilità nel recepimento delle istanze di parte sindacale”.