Lo sviluppo sostenibile è paradigma ispiratore che possiede punti strategici nel rispetto dell’Umanità, è la road map del futuro e del “tempo che verrà”.
È la rappresentanza “oggi” della “generazione dell’impegno”, sguardo verso il riformismo di progresso e verso il futuro “inclusivo”, “sostenibile” e “accessibile”. Visione borgesiana delle reti della società verso una “alleanza per la persona”.
Il management delle relazioni sociali così come lo abbiamo inteso rimane vitale nelle sue radici ma si “ri-genera” nei temi e obiettivi perché un nuovo Mondo sta per nascere dopo la crisi pandemica, bellica, energetica con alle porte le sfide della transizione verde e della trasformazione promptologica.
Come spesso già detto, l’Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile è l’Appello ai Popoli, è il tempo dell’armonia civica e dell’amicizia sociale, è scuola di “umanesimo sociale” per tutti e per tutte le età.
La “Generazione dell’Impegno” è la declinazione dell’Agenda 2030 come realizzazione del “modello di sviluppo” che ha come orizzonte il 2050 superando le diseguaglianze e mettendo al centro il lavoro, il digitale, le città, la società della conoscenza, la lotta alla povertà, la parità di genere, in sintesi “la persona”.
La “re-sustainability” (ri-sostenibilità) integrata con il “re-devolopment” (ri-sviluppo) è il più alto senso di responsabilità “umana” del tempo che abbiamo da vivere con tutte le sue difficoltà per ridisegnare un “futuro a misura di persona”.
Significa riannodare i fili della “carta della trans-disciplinarietà” redatta da Basarab Nicolescu, Edgar Morin e Lima De Freitas, oltrepassando le barriere della inter-disciplinarietà e della multi-disciplinarietà.
Portare l’umanesimo sociale nella “nuova missione” della conoscenza tecnologica e algoretica, vuole essere espressione dell’attitudine del nostro tempo di condurre la scienza e le sue conoscenze al di là del confine.
Ciò include anche una “dimensione etica, perché, in un’epoca di grandi progressi della conoscenza, la mancanza di dialogo e di circolazione dei saperi accresce la disuguaglianza fra quelli che posseggono tali conoscenze e coloro che ne sono sprovvisti.” (cit. dalla Carta della Trasdisciplinarietà).
L’Umanesimo sociale che con i suoi valori di uguaglianza, cooperazione, solidarietà, tensione verso il cambiamento, inclusione delle diversità, emancipazione dei più deboli e degli oppressi si declina nell’“umanesimo dell’impegno”.
Mentre l’algocrazia lancia la sua sfida all’algoretica, facciamo nostro il messaggio del Premio Nobel Esther Duflo: “L’ultimo obiettivo costruire un mondo più umano”.