martedì, 29 Luglio, 2025
Il messaggio del Papa
Attualità

Il messaggio del Papa Leone XIV ai giovani: “Ascoltare il grido del creato contro la devastazione”

Il Pontefice: siete pieni di idee e speranza

Ieri durante il Giubileo dedicato ai giovani, il Pontefice ha lanciato un appello di grande intensità spirituale e morale: “Ascoltare il grido del creato contro la devastazione”. Queste parole assumono un valore profetico e urgente in un’epoca segnata da crisi ambientali, perdita di biodiversità e disuguaglianze sociali che colpiscono soprattutto i più fragili.

Fermare la devastazione

C’è un'”urgenza” per il Pontefice che coinvolge “tutta l’umanità”: è l’ascolto del “grido del creato”; la “devastazione ambientale sempre più grave che si sta verificando” interpella “profondamente” le coscienze. Leone XIV lo sottolinea agli scout e alle guide di Francia, in un messaggio inviato in occasione del grande Raduno “Clameurs”, a Jambville, iniziato il 24 luglio e che si è concluso ieri 28 luglio. Evento organizzato per “riflettere su un mondo più giusto e sostenibile”, allo scopo di “contribuire alla tutela dell’ambiente”, “rafforzare” l’“impegno per il bene comune” ed “essere agenti di cambiamento, mettendo lo scoutismo al servizio del cambiamento climatico”.

Giovani pieni di idee e entusiasmo

Il Pontefice lancia un invito a guardare nuovi orizzonti e percorrere nuovi sentieri per salvaguardare il Creato. Ai giovani il Papa spiega che “di fronte all’inquinamento e al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità, al deterioramento della vita e al degrado sociale, alle disuguaglianze globali, alla mancanza di acqua potabile e di accesso all’energia per molte popolazioni, un’educazione ecologica è essenziale per tutti per invertire l’ordine delle cose”.

E allora il Raduno “Clameurs” “permette di discernere e trovare nuovi percorsi e direzioni per salvaguardare la nostra casa comune”. “Siete giovani, siete pieni di idee ed entusiasmo. Volete conquistare il mondo non per sottometterlo, ma per servire la vita che viene da Dio” rimarca il Pontefice, aggiungendo che per vivere pienamente i valori cristiani servono “umiltà”, “spirito di servizio e una profonda relazione con Cristo”.

Il futuro è nelle vostre mani

Il Giubileo 2025, iniziato il 24 dicembre 2024 e in programma fino al 6 gennaio 2026, offre un’opportunità unica per coinvolgere le nuove generazioni nella riflessione sulla custodia del creato e sulla responsabilità nei confronti del futuro dell’umanità e della Terra stessa. Il messaggio del Papa, calibrato su questo contesto, incarna l’invito a un impegno concreto e collettivo.

La Terra parla va ascoltata

Ascoltare il “grido del creato” significa entrare in dialogo con il mondo naturale e con chi soffre a causa della sua rovina: cambiamenti climatici, deforestazione, inquinamento e spinte allo sfruttamento delle risorse compromettono la vita sul pianeta, in particolare di chi vive ai margini. Questo grido è al tempo stesso un richiamo alla conversione personale e collettiva.

Ingiustizie sociali e danni ambientali

Un modello autorevole in tal senso è Papa Leone XIV, che già con forza e chiarezza ha denunciato la devastazione ambientale: “Ovunque l’ingiustizia, la violazione del diritto internazionale e dei diritti dei popoli”, ha sottolineato il Pontefice, “producono deforestazione, inquinamento, perdita di biodiversità. Aumentano in intensità e frequenza fenomeni naturali estremi”. Ha proseguito Papa Leone, denunciando come: “la natura stessa talvolta diventa strumento di scambio, un bene da negoziare per ottenere vantaggi”, trasformando il creato in un campo di battaglia per interessi economici o politici.

In un contesto liturgico dedicato alla custodia della Creazione, Leone XIV ha affermato: “Dio ci ha dato la creazione come un dono da custodire, non come una preda da sfruttare”. E ancora sottolinea Papa Leone: “Non possiamo più ignorare il grido della terra e il grido dei poveri, perché sono un unico grido che sale a Dio”.

Semi di speranza e pace

Il Papa, nel suo appello ai giovani, ne incoraggia un ruolo attivo: essere semi di speranza e pace, capaci di trasformare le ferite ambientali in gesti concreti di cura, giustizia e riconciliazione con la Terra e con le comunità più vulnerabili. Un richiamo in continuità con il Giubileo stesso, che attraverso il concetto di “reset spirituale” incita a una conversione profonda e responsabile.

Fede e ambiente unite

Il messaggio unisce dimensione teologica e urgente chiamata all’azione concreto. Su queste coordinate spirituali e di concretezza il Papa si rivolge si ai giovani: “è tempo che le nuove generazioni si facciano portavoce della speranza, della tutela ambientale e della giustizia sociale”.

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