Un terremoto di magnitudo 5,2 ha colpito, domenica, una regione a 7 chilometri a nord-nordovest di Zacháro, in Grecia. L’European-Mediterranean Seismological Centre (EMSC) ha registrato il sisma a una profondità di 12 chilometri, sollevando preoccupazioni per i possibili effetti nella zona del Peloponneso. Il terremoto, verificatosi in una regione sismicamente attiva lungo l’Arco Ellenico, è stato percepito fino a oltre 200 chilometri di distanza, interessando circa 447.000 persone. L’EMSC, insieme all’Università di Atene e ad altre istituzioni, sta monitorando l’evento. I dati iniziali indicano un terremoto moderato, senza segnalazioni immediate di danni significativi o vittime. Zacháro, una piccola città costiera nel sud-ovest della Grecia, si trova in una zona nota per la frequente attività sismica. Sebbene il terremoto di magnitudo 5,2 sia rilevante, eventi più potenti si sono verificati in passato, come il terremoto di Creta di magnitudo 6,0 nel 2021. Gli esperti prevedono possibili scosse di assestamento, e la profondità relativamente superficiale potrebbe amplificare gli effetti locali. Tuttavia, gli abitanti della regione stanno osservando uno scenario insolito. Non solo i terremoti sembrano diffusi su più aree, ma stanno anche aumentando di intensità, seguendo uno schema anomalo rispetto alla classica sequenza sismica. Di norma, un terremoto principale è seguito da scosse di assestamento più deboli, ma in questo caso la zona risulta interessata da una serie di eventi di magnitudo simile, un fenomeno noto come sciame sismico. Le analisi suggeriscono che questo sciame non sia legato ai vulcani vicini, ma piuttosto a un insolito movimento di fluidi o gas tra le faglie della regione. Il governo greco resta in allerta, mentre la comunità scientifica osserva con attenzione l’evoluzione dell’attività tettonica.