A margine del primo giorno del Consiglio europeo, ieri il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato a una riunione informale con i Primi Ministri di Danimarca e Paesi Bassi, Mette Frederiksen e Dick Schoof, per affrontare una delle sfide più pressanti dell’Unione Europea: la gestione del fenomeno migratorio. L’incontro, che ha coinvolto anche i leader di Cipro, Grecia, Malta, Repubblica Ceca, Polonia, Svezia e Ungheria, oltre alla Commissione europea rappresentata dalla Presidente Ursula von der Leyen, ha posto l’accento sulle soluzioni innovative e sul rafforzamento del quadro normativo europeo in materia di rimpatri.
Un nuovo approccio
La von der Leyen ha illustrato i principali filoni di lavoro delineati nella sua recente lettera sulla migrazione, in cui ha anticipato la proposta di un nuovo quadro giuridico sui rimpatri, atteso per i primi mesi del 2025. Una proposta, questa, che mira a rendere più chiaro ed efficace il sistema europeo per affrontare i rimpatri, puntando su concetti chiave come Paese sicuro di origine e Paese terzo sicuro. Meloni ha sottolineato l’urgenza di finalizzare rapidamente la nuova proposta legislativa, evidenziando come un quadro normativo più efficace possa contribuire a spezzare il “modello di business” dei trafficanti di esseri umani. Questo, ha spiegato, consentirebbe di concentrare le risorse sull’accoglienza di chi ha effettivamente diritto alla protezione internazionale, garantendo una maggiore equità e sicurezza.
Soluzioni innovative
Tra le proposte più innovative emerse durante l’incontro, particolare attenzione è stata dedicata al modello di collaborazione Italia-Albania. Ricordiamo che l’approccio in questione si basa su accordi bilaterali che prevedono la gestione congiunta dei flussi migratori e il rafforzamento delle procedure di rimpatrio attraverso centri di accoglienza situati nei Paesi terzi. La possibile creazione di returns hubs in aree extra-europee è stata accolta con interesse dai partecipanti come una soluzione pragmatica per ridurre la pressione sulle frontiere europee e migliorare la gestione dei migranti irregolari.
Un altro tema cruciale ha riguardato il rafforzamento delle azioni europee lungo le principali rotte migratorie, in collaborazione con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. L’obiettivo è intensificare i programmi di rimpatrio volontario assistito, garantendo che i migranti possano tornare nei Paesi di origine in condizioni di sicurezza e dignità.
L’impegno dell’Italia
Durante il suo intervento, Meloni ha ribadito il ruolo chiave dell’Italia nel promuovere un approccio condiviso e operativo alla gestione dei flussi migratori: “È essenziale disporre di un quadro normativo europeo sempre più chiaro ed efficace, in grado di affrontare le sfide poste dalla migrazione irregolare”, le parole del Premier che ha anche evidenziato la necessità di continuare a lavorare a stretto contatto con gli altri Stati membri per rafforzare la politica migratoria dell’Ue.
La riunione informale ha messo in luce la volontà dei partecipanti di adottare un approccio unitario e pragmatico per affrontare il fenomeno migratorio, che continua a rappresentare una sfida complessa per l’Unione europea. Tra le priorità, emerge la necessità di rafforzare la cooperazione con i Paesi di origine e transito, promuovendo partenariati strategici e investendo in soluzioni sostenibili.
Il concetto di Paese terzo sicuro, in particolare, è stato al centro del dibattito, poiché rappresenta un elemento chiave per semplificare le procedure di rimpatrio e garantire un trattamento equo per chi non ha diritto alla protezione internazionale. Meloni ha ribadito che questa misura non solo aiuterà a gestire i flussi migratori in modo più efficace, ma contribuirà anche a ridurre il carico sulle risorse europee e a garantire una maggiore sicurezza per tutti gli Stati membri.
Da segnalare che dopo la riunione informale Meloni, fortemente influenzata, ha lasciato il Consiglio europeo per riposare in albergo. Ha delegato il Primo Ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, in quanto membro del Med5, a rappresentare l’Italia nel prosieguo dei lavori.