Jair Bolsonaro, ex presidente del Brasile, figura tra le 37 persone segnalate dalla polizia federale per accuse legate al tentato colpo di stato dopo la sconfitta elettorale del 2022. La polizia federale brasiliana ha dichiarato che Bolsonaro e altri sono accusati di aver tentato di sovvertire lo Stato democratico, di aver tentato di attuare un colpo di stato e di appartenere a un’organizzazione criminale. Questo rapporto finale conclude quasi due anni di indagini sul coinvolgimento dell’ex presidente nel movimento che negava i risultati elettorali, culminato nelle rivolte dei suoi sostenitori a Brasilia nel gennaio 2023, una settimana dopo che il suo rivale, Luiz Inácio Lula da Silva, è diventato presidente. Alcuni manifestanti dichiararono di voler creare caos per incentivare un colpo di stato militare. Secondo la polizia, alcuni cospiratori avevano pianificato di assassinare Lula. Dopo che il rapporto sarà consegnato alla Corte Suprema, il procuratore generale deciderà se procedere con le accuse contro Bolsonaro e i suoi ex collaboratori. Tra i nominati ci sono figure di spicco del precedente governo come il suo vice per il 2022, il generale in pensione Walter Braga Netto, ex ministro della Difesa, e il generale in pensione Augusto Heleno, ex consigliere per la sicurezza nazionale. Bolsonaro non ha mai riconosciuto la sconfitta elettorale di ottobre 2022 e ha lasciato il Brasile poco prima dell’insediamento di Lula. È poi tornato e ha consegnato il passaporto alla polizia che indaga sul suo ruolo nelle rivolte, durante le quali i suoi sostenitori hanno assaltato e vandalizzato la Corte Suprema, il Congresso e il palazzo presidenziale.