sabato, 23 Novembre, 2024
Agroalimentare

Cia-Agricoltori: i cambiamenti climatici vanno affrontati. L’agricoltura non può attendere

Iniziativa della Confederazione, “L’economia del Sud: sviluppo, opportunità e sfide”

Quanto pesano i cambiamenti climatici nella agricoltura? Quali proposte possono fare le imprese e con quali costi? Che potenziale ha il Sud Italia nel settore agricolo? Sono gli interrogativi affrontati nel convegno promosso dalla Cia-Agricoltori: “L’economia del Sud: sviluppo, opportunità e sfide”.

“Ѐ sempre più urgente una riflessione sul ruolo della nostra agricoltura nella lotta ai cambiamenti climatici”, evidenzia la Cia-Agricoltori Italiani durante il convegno di FederTerziario, tenuto a Portofino, “Non possiamo più permetterci di rimandare decisioni chiave per il futuro del nostro Paese e la sopravvivenza del comparto agricolo nazionale, perno fondamentale della sostenibilità dei territori e della sicurezza alimentare globale, tanto più evidente guardando alle potenzialità dell’intera penisola, regione per regione, soprattutto nelle aree interne”.

Serve una accelerazione

“Essere qui per parlare di sviluppo è significativo”, osserva il vicepresidente nazionale di Cia, Gianmichele Passarini, “Il periodo difficile che stiamo attraversando non solo sul fronte delle risorse, ma anche per i ripetuti eventi atmosferici estremi in tutta Italia, richiede di accelerare il dibattito sulle trasformazioni che il comparto agricolo deve affrontare per superare le sfide attuali e costruire per le nuove generazioni”.

Il grande potenziale del Sud

Per Passarini la svolta non è semplice, servono idee, progetti e soprattutto fondi a sostegno delle imprese. “Questo scenario e la transizione sostenibile che ci viene sollecitata ha bisogno di maggiori fondi a sostegno delle aziende e delle comunità, ma soprattutto di uno sforza maggiore per riconoscere il patrimonio che l’intera penisola rappresenta. Il grande potenziale del Sud Italia”, puntualizza il vicepresidente nazionale di Cia, “è una delle nostre principali risorse. Eppure, è nelle regioni del Mezzogiorno, in particolare nelle zone rurali con problemi infrastrutturali e nei servizi, che si evidenziano le percentuali più alte di persone a rischio povertà ed esclusione sociale d’Europa (si va dal 46,3% della Campania al 42,8% della Calabria e 41,4% della Sicilia. Seguite da Molise, Basilicata, Puglia e Abruzzo). Ciò nonostante, è sempre il Sud a produrre eccellenze e a dimostrare di poter essere un motore di crescita per tutta l’agricoltura italiana”.

Agrifood, impegno e passione

“Basti pensare alla tenacia e alla passione dei produttori locali”, iniziative raccontate dal presidente nazionale di Turismo Verde-Cia, Mario Grillo, “ai quali si deve buona parte dell’agrifood certificato riconosciuto in tutto il mondo, ma che, secondo Cia-Agricoltori meritano più attenzione per tutelare comunità e territori, contribuendo parallelamente alla crescita delle imprese del settore, superando le frammentazioni, le difficoltà di accesso ai mercati e una logistica inefficiente. Da Nord a Sud, ogni regione è parte integrante di un mosaico agricolo che contribuisce alla forza complessiva del nostro Paese”

Visione a lungo termine

Formazione, condivisione di know-how e consulenza per orientare al meglio le scelte tecniche e strategiche nel settore agricolo, tra le leve introdotte da Cia attraverso i suoi servizi alle imprese, ma anche alla persona. “Sul fronte istituzionale poi”, ha infine ricordato Passarini, “siamo impegnati a tutto campo per rafforzare le filiere e rendere la nostra agricoltura più competitiva e sostenibile. Per il Mezzogiorno, serve uno sforzo congiunto tra istituzioni ed imprenditori, leva per garantire investimenti strategici improntati a una visione a lungo termine, troppo spesso assente nel nostro Paese”.

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