La campagna di Trump, sabato, ha accusato l’Iran di hacking e divulgazione di informazioni, dopo che un dossier di 270 pagine sulle “vulnerabilità” di JD Vance è stato inviato alle testate Politico e Washington Post da un’email AOL.com, insieme a un documento su Marco Rubio, senatore della Florida. Poco dopo che Politico ha ricevuto i materiali, la campagna di Trump ha dichiarato che i dati erano stati hackerati, accusando l’Iran. “Gli iraniani sanno che Trump porrà fine al loro regno del terrore, come fece nei suoi primi quattro anni alla Casa Bianca – ha detto il portavoce di Trump, Steven Cheung – Qualsiasi media che ristampi questi documenti sta eseguendo gli ordini dei nemici dell’America. Il rapporto Microsoft citato da Cheung accusa un gruppo iraniano collegato al Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche di aver inviato un’e-mail di phishing a giugno a un funzionario di alto rango usando l’account compromesso di un ex consigliere senior. Politico ha riferito che il 22 luglio ha iniziato a ricevere e-mail da un account AOL identificato come “Robert” contenenti informazioni e documenti interni della campagna di Trump. Un’e-mail conteneva un rapporto di 271 pagine su Vance intitolato “POTENZIALI VULNERABILITÀ”. Robert ha detto a Politico che aveva una “varietà di documenti, da quelli legali e giudiziari, di Trump, a discussioni interne alla campagna”, e quando gli è stato chiesto come li aveva ottenuti, Robert ha risposto: “Non essere curioso di sapere da dove li ho presi. Qualsiasi risposta mi comprometterebbe e ti impedirebbe legalmente di pubblicarli”. Nel 2020, un hacker ha compromesso l’account X di Trump indovinando la password, ‘maga2020!’ Il tycoon sarebbe anche stato preso di mira da un complotto iraniano per assassinare un uomo pakistano di nome Asif Merchant, legato alla Repubblica islamica, incriminato dal Dipartimento di Giustizia.
