sabato, 22 Febbraio, 2025
Agroalimentare

In Friuli un campo catalogo fruttiferi autoctoni a favore di un’agricoltura sostenibile capace di dare reddito

“Un’area di ricerca e di sperimentazione per dare vita a progetti a favore di un’agricoltura sostenibile capace di dare reddito”. Si tratta di un esempio di collaborazione a beneficio del territorio che vede la Regione Friuli Venezia Giulia, l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale Ersa e il mondo della ricerca “lavorare assieme per il trasferimento della conoscenza”, portando avanti attività non solo legate alla conservazione delle varietà autoctone ma soprattutto quelle improntate ad una sperimentazione capace di dare valore al sistema agricolo. La sinergia tra diverse realtà, tra cui l’Isis Fermo Solari di Tolmezzo, l’Università degli Studi di Udine, il vivaio forestale Pascul di Tarcento, il servizio e corpo forestale della Regione Fvg e alcune aziende private del territorio, ha permesso la realizzazione di un’area di ricerca e sperimentazione finalizzata alla tutela del territorio montano e alla conoscenza delle varietà autoctone. Il campo catalogo fruttiferi autoctoni del vivaio forestale regionale di Verzegnis in località Avons è stato inaugurato lo scorso martedì alla presenza dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Forestali e Ittiche, Stefano Zannier.

Un patrimonio varietale con nuove introduzioni

Il patrimonio varietale autoctono del Friuli Venezia Giulia conta oltre 100 varietà di pero, 150 di melo, 15 di ciliegio e 30 varietà di susino che vengono conservate attivamente in campi catalogo per preservarle dall’estinzione. Inoltre, sono presenti le principali varietà autoctone e convenzionali che più rappresentano il territorio montano del Friuli Venezia Giulia e altre specie di nuova introduzione regionale quali il mini-kiwi, l’olivello spinoso e il caco da essiccazione.
Accanto alla collezione varietale vi poi è una parte sperimentale legata alla coltivazione di nuove specie e nuovi portinnesti in ambito montano. Il campo sperimentale insiste su una superficie di circa 12.000 mq ed è condotto secondo il metodo di agricoltura biologica nel pieno rispetto dell’ambiente circostante.

Un campo di ricerca e sperimentazione

L’impianto, che è stato realizzato nel contesto montano della Carnia assolve un ulteriore ruolo formativo e didattico attraverso la fruizione da parte degli studenti dell’istituto tecnico agrario Solari di Tolmezzo. La sperimentazione condotta in loco ha l’obiettivo di selezionare, nell’ambito di un territorio montano, le varietà che più si contraddistinguono per: la resistenza alle patologie e agli stress abiotici; le qualità produttive e organolettiche; l’attitudine alla trasformazione; la rilevanza socio-culturale.
In questo contesto, secondo l’assessore Zannier, si comprende “la vera natura di Ersa, quella di fare ricerca applicata con una visione sul futuro dell’agricoltura”. L’esponente della Giunta ha altresì evidenziato l’importanza di una sperimentazione volta ad ottenere un risultato fruibile anche in aree del territorio dove alcune tipologie di produzioni sono meno adatte, a esempio, per l’impossibilità di coltivarle su larga scala e quindi di essere competitivi sul mercato. La sperimentazione mostra invece la possibilità di utilizzare tipologie di varietà selezionate più adatte e capaci di dare reddito anche in aree cosiddette marginali.

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