Rispetto a un anno fa, nella zona euro (l’insieme degli Stati membri dell’Unione europea che adottano l’euro come valuta ufficiale) il tasso annuo di inflazione (l’indicatore della variazione relativa nel tempo del livello generale dei prezzi) è nettamente in calo. Lo dicono i numeri di Eurostat: a luglio del 2022 era allʼ8,9%, dopo 365 giorni è al 5,3%. Una diminuzione anche dallo scorso mese di giugno, quando era al 5,5% (tra i Paesi più importanti, solo la Spagna ha invertito il trend decrescente: da 1,6% di giugno al 2,1% di luglio. In Italia a luglio l’indice dei prezzi al consumo è sceso al 6,3% annuale dal 6,7% di giugno).
Dati positivi
Stesso discorso per l’Unione europea dove l’inflazione si è attestata al 6,1% rispetto al 6,4% di giugno (un anno prima era a 9,8%). Insomma, dati più che positivi per l’economia del vecchio continente dove Belgio, Lussemburgo e Spagna hanno fatto registrare i tassi annuali più bassi: viceversa, quelli più alti, si sono avuti in Ungheria, Slovacchia e Polonia. In generale, rispetto allo scorso giugno, l’inflazione annuale è
Ci sono meno ricchi
Intanto secondo un’analisi di Credit Suisse, a causa di inflazione e apprezzamento del dollaro nel 2022 c’è stato un calo della ricchezza a livello globale, il primo dalla crisi che ci fu nel 2008. Nello specifico, la ricchezza privata nel mondo è scesa del 2,4%, con una perdita di 11.300 miliardi. La riduzione