Dopo il brusco risveglio, nelle Marche adesso è il momento delle verifiche degli eventuali danni in seguito al violento terremoto registrato a 8 km dalle coste nel mare Adriatico. È stata di poco superiore ai 5 gradi della scala Richter la scossa avvertita nitidamente dalla popolazione, in particolare nelle province di Pesaro, Urbino e Ancona. Dai primi riscontri in possesso della Regione non risultano danni gravi negli edifici, ma sono in corso i sopralluoghi nelle strutture pubbliche e private. Il primo provvedimento è stato quello di consigliare immediatamente la chiusura delle scuole; quindi, la macchina organizzativa è scattata con le prime riunioni operative. “Abbiamo subito allertato la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, le prefetture. Abbiamo consigliato a tutti la chiusura delle scuole nella giornata di oggi, soprattutto a Urbino e Ancona, per fare la verifica degli edifici e capire se ci sono danni, sono in corso verifiche e sopralluoghi in tutti gli edifici pubblici. Dai primi dati a nostra disposizione non risultano danni gravi”, ha detto il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli. “Ci sono già state delle riunioni, ce ne saranno altre nel pomeriggio e continueremo a monitorare l’evolversi degli eventi e se ci saranno altre scosse successive. Stiamo tutti in allerta”. Non è previsto al momento la visita sul territorio del capo della Protezione Civile, Giuseppe Curcio, e del premier Giorgia Meloni, con i quali Acquaroli è in contatto fin da stamattina: “Ho parlato con il capo della Protezione Civile Curcio, non è previsto l’arrivo di nessuno al momento. Mi ha chiamato anche il presidente del consiglio Giorgia Meloni con cui siamo in contatto, ognuno monitorerà la situazione dalla propria postazione”, ha aggiunto.