Le donne non devono essere mai toccate, ma invece purtroppo ancora nel nostro secolo si hanno fatti gravi che fanno davvero ribrezzo. Una buona ed una cattiva notizia nei casi di violenza reale e psicologica. Nel quadriennio 2018-2021, infatti si registra un forte calo di uccisioni, dei cosiddetti femminicidi, ma un increscioso aumento dei cosiddetti reati-spia, quelli di stalking, maltrattamenti e violenze sessuali. E’ questo quello che emerge, fa sapere il Dipartimento della Pubblica sicurezza, da un’analisi approfondita realizzata in occasione della Festa della donna dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale.
Gli omicidi volontari di donne nel 2021 sono stati 119, con una flessione del 16% rispetto al 2018, quando erano stati 141, ma una tendenza in crescita rispetto al 2020 (117) e 2019 (109).
Rispetto al 2018, i dati dello scorso anno indicano invece un aumento dei reati di stalking (+18%), maltrattamenti contro familiari e conviventi (+30%) e violenza sessuale (+2%). Negli omicidi volontari di donne avvenuti in ambito familiare/affettivo (103 nel 2021) si rivela preminente l’uso di armi improprie o di armi bianche, che ricorre in 56 casi; in 23 casi sono state utilizzate invece delle armi da fuoco. Seguono poi altre cause tra cui quelle di asfissia, soffocamento, strangolamento (+14 omicidi), lesioni o percosse (+6 eventi) ed avvelenamento in 4 casi. Capitolo reati-spia: rispetto al 2018, i dati dello scorso anno indicano un aumento per stalking (17.539, +18%), maltrattamenti contro familiari e conviventi (22.602, +30%) e violenza sessuale (5.004, +2%). Per quanto riguarda lo stalking, a fronte di un’incidenza media nazionale di 29,04 reati commessi per 100mila abitanti, si registra un aumento del tasso soprattutto nelle regioni meridionali: in testa la Sicilia (42,84), seguita da Campania (41,57), Puglia (37,57) e Calabria (36,59).