Pubblico e privato alleati
Cambio culturale
I danni, gli anni e i costi
I settori più colpiti
L’aiuto dal Pnrr
I problemi dovranno essere affrontati in un percorso temporale epocale che trae forza da presupposti oggettivi. Il primo che le avversità climatiche saranno sempre più diffuse e distruttive e di questo bisognerà averne una consapevolezza culturale. In secondo luogo sarà necessaria una forte spinta verso i progetti della transizione ecologica. “È un’operazione complessa che richiede tempo, ma i tempi sono necessariamente stretti”, puntualizza il Ministro. Ma non si parte da zero. “Grazie al Pnrr, ai fondi nazionali stanziati dal Governo e a quelli europei, i prossimi dieci anni saranno decisivi per mettere in sicurezza il Paese, rinnovare la dotazione infrastrutturale, sviluppare i sistemi logistici e ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali nella prospettiva della decarbonizzazione”.
In particolare, sostiene il ministro, “nel corso dell’ultimo anno il Ministero ha già intrapreso numerose azioni in questa direzione. Le scelte poste alla base del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), le nuove risorse della Legge di Bilancio destinate alla transizione alla mobilità sostenibile (2 miliardi di euro), allo sviluppo delle metropolitane e al trasporto rapido di massa (4,7 miliardi), alla manutenzione di strade, ponti e viadotti (4,8 miliardi), la co-programmazione con le Regioni del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-27, sono segnali evidenti del cambiamento operato. Ma tutto ciò non basta”, calcola Giovannini, “abbiamo bisogno di stimolare investimenti nella stessa direzione da parte del settore privato e per questo dobbiamo creare nuove forme di partnership pubblico-privato e spingere le imprese ad adottare nuovi criteri di valutazione dei loro investimenti, che tengano conto degli impatti ambientali e sociali”.