Nel 2018 la quota delle esportazioni della Francia su beni e servizi della zona Euro si è stabilizzata al 14,3% secondo l’Istituto Rexecode.
Lo scrive il quotidiano francese La Tribune. Tale stabilità non cancella il declino subito dalla Francia dal 2000, ne’ la disindustrializzazione che tocca il Paese da due decenni. In effetti nel 2000 le esportazioni francesi rappresentavano il 17,9% di quelle europee, ossia 3,6 punti in più, che corrispondono ad una perdita di circa 185 miliardi di euro di esportazioni l’anno per l’economia francese.
Dal lato dell’industria va inoltre segnalato che la Francia è il paese della zona euro in cui il numero delle imprese industriali e il relativo impiego sono diminuiti di più dall’inizio degli anni 2000.
La disindustrializzazione è quindi un problema maggiore per il paese da cui scaturiscono problematiche legate all’equilibrio dei territori e alla coesione sociale.
L’istituto Rexecode prescrive una diminuzione degli oneri e misure fiscali che favoriscano la produttività e la creazione di valore aggiunto. Attualmente gli oneri sociali rappresentano circa il 10% del valore aggiunto industriale, rispetto al 4% della Germania, ossia un carico di circa 13 miliardi di euro per l’industria francese.