“Stiamo lavorando per portare tutta la didattica gradualmente in presenza con misure organizzative adeguate”. Lo dice il neo rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, incontrando questa mattina la stampa nel giorno del suo insediamento. Uno dei primi atti di Molari è la firma del “nuovo protocollo che autorizza al 100% le sale studio e le biblioteca per dare un messaggio di accoglienza agli studenti”.
Molari detta la linea del suo mandato, che durerà fino al 2027, e fissa già alcuni paletti. “Stiamo progressivamente tornando in presenza – spiega ai cronisti incontrati questa mattina dopo il videomessaggio trasmesso sui canali social dell’Ateneo – e credo che questo sia un passaggio importante per un ritorno a normalità”.
Molari intende tornare alla didattica in presenza al 100% nel secondo semestre, mentre in questo semestre c’è un regime di didattica mista. “Ne parleremo nel primo collegio dei direttori – spiega il Rettore – e porteremo nel prossimo Senato accademico la delibera su come proseguire nel prossimo semestre. Abbiamo idee per andare verso una didattica sempre più in presenza, però bisogna che prima ne discutiamo internamente e poi scegliamo insieme quella che riteniamo la strada migliore da portare avanti”. Di questo Molari se ne vuole occupare in tempi stretti per “dare un segnale e certezze sulla didattica del prossimo semestre”.
Quanto all’obbligo del green pass Molari osserva che “l’Università è un luogo di rispetto per tutte le opinioni, ma le leggi dello Stato si rispettano soprattutto quando mirano a un bene collettivo. Questa è la base su cui lavorare nei prossimi mesi”. Così sui tamponi gratis, chiesti dai sindacati, per Molari è “opportuno rispettare le linee del Governo, che sono chiare e molto precise”. Altro tema caldo che il neo Rettore deve affrontare è la movida in piazza Verdi e in altri luoghi della zona universitaria. “Abbiamo incontrato il sindaco, il questore e il prefetto”, riferisce Molari sottolineando di essere “convinto che sia assolutamente indispensabile lavorare insieme nei prossimi anni”.
“Servono azioni di prevenzione e sensibilizzazione – aggiunge -. Ho grande fiducia delle iniziative che potranno essere portate avanti nei rispettivi ambiti di competenza. Cercheremo di fare delle nostre vie e nelle nostre piazze luoghi di incontro con eventi culturali”. Intanto “in queste prime settimane” Molari e la sua squadra di governo sono alle prese con un “lavoro già intenso”, che li ha portati a incontrare “i sindaci della regione, i rettori degli altri atenei, la ministra dell’Università, il presidente della Regione Bonaccini”, insomma “gli interlocutori con cui lavoreremo nei prossimi anni”.
“C’è molto lavoro da fare, non tutto si potrà fare subito”, avverte Molari che tra le prime cose intende attuare “interventi rapidi ed efficaci per rilanciare la ricerca di base”. Molari annuncia anche che presto proporrà agli organi accademici il nome di Maurizio Sobrero per il coordinamento della Commissione istruttoria PNRR, che sarà composta da una rappresentanza degli organi e vedrà un ampio coinvolgimento dei Dipartimenti e delle sedi dell’Ateneo.
“La situazione è in rapido divenire. I primi bandi del Pnrr partiranno a inizio dicembre- spiega il Rettore – qualcosa è già partito, ma sono tutte misure più piccole rispetto ai bandi principali. Da dicembre invece è prevista una sequenza di bandi successivi. Stiamo cercando di raccogliere tutte le iniziative in cui siamo stati coinvolti per mettere a sistema tutti gli interventi”. Per questo la Commissione “istruttoria aiuterà a prendere le decisioni”. “Bisogna fare una scelta attenta – aggiunge – su dove investire le attività di ricerca. Usciranno anche consistenti finanziamenti su Prin e Horizon Europe, dove il nostro Ateneo ha vinto molti progetti in questi anni.
Il Pnrr è una grande opportunità, ma non deve rappresentare una scusa per arretrare in ambiti in cui siamo cresciuti molto in questi anni o un problema per altre attività che non possiamo né dobbiamo abbandonare”. Per la prima volta l’Università di Bologna ha una prorettrice vicaria, Simona Tondelli. La squadra di governo è così composta: prorettore per la Didattica Roberto Vecchi, prorettore per il Personale Giorgio Bellettini, prorettrice per le Relazioni internazionali Raffaella Campaner, prorettore per la Ricerca: Alberto Credi, prorettrice per la Trasformazione digitale: Rebecca Montanari. Il prorettorato alle Sedi di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini rimarrà temporaneamente in carico al Rettore, che in questo modo intende “ribadire la centralità della struttura Multicampus del nostro Ateneo”. Inoltre sono state assegnate alcune deleghe: per il Bilancio e la programmazione Rebecca Levy Orelli, per l’Edilizia Gian Luca Morini, per l’Equità, l’inclusione e la diversità Cristina Demaria, per l’Impegno pubblico Maria Letizia Guerra, per il Patrimonio culturale Giuliana Benvenuti, per i Rapporti con le imprese e la ricerca industriale Claudio Melchiorri, per la Razionalizzazione dei processi Pier Paolo Gatta, per la Sostenibilità Giacomo Bergamini, per le Studentesse e gli Studenti Federico Condello.
Per Molari sono “persone competenti”, espressione di un “giusto mix tra persone più giovani con meno esperienze di governo e persone che hanno ricoperto ruoli in questi anni in Ateneo”. Nelle nomine c’è “equilibrio tra dipartimenti, genere e campus”. A queste si aggiungeranno altre deleghe da assegnare ancora. “Ci saranno – precisa Molari – sotto deleghe, come è stato fatto in alcuni dei precedenti mandati, in particolare per la didattica, la ricerca, le relazioni internazionali e le risorse umane. Per alcuni delegati ci saranno gruppi di lavoro a supporto”.