“La prevalenza di HIV in Italia è dello 0.2%, più alta rispetto ad altri Paesi di Europe5 come Regno Unito (0.16%) e Germania (0.1%). Circa la metà delle persone con HIV viene diagnosticata in fase avanzata di malattia, comportando una minore probabilità di successo delle terapie e una maggiore probabilità di aver involontariamente trasmesso l’infezione ad altri.
Tuttavia, l’Italia è tra i 5 l’unico Paese che fornisce gratuitamente diagnosi, management clinico e trattamento antiretrovirale a tutti, senza discriminazioni, compresi migranti illegali e persone che fanno uso di sostanze iniettive”. È quanto emerge dal Rapporto Europe5 presentato a Milano.
KPMG LifeSciences ha riunito un gruppo di specialisti sull’HIV. con il contributo dei rappresentanti italiani del gruppo di lavoro, fra i quali Barbara Suligoi Centro Operativo AIDS presso Istituto Superiore di Sanità e Emilia De Biasi, già Presidente XII Commissione Sanità al Senato.
Nonostante le terapie antiretrovirali prolunghino la sopravvivenza delle persone con HIV, migliorandone la qualità’ di vita, l’HIV resta un’infezione letale.
Non si può dunque rimanere inerti ed è necessario continuare a perseguire la linea già tracciata.
“È urgente diffondere una migliore conoscenza e consapevolezza del rischio di HIV e di altre infezioni sessualmente trasmesse, in particolare tra i giovani, attraverso social media, scuola e strutture sul territorio (sia sanitarie che della società civile)” – sottolinea Barbara Suligoi, Centro Operativo AIDS presso Istituto Superiore di Sanità. –
L’accesso ai test per l’HIV e le infezioni sessualmente trasmesse deve essere agevolato (anonimo, gratuito, senza appuntamento, senza prescrizione medica, opt-out in sedi selezionate), superando anche le barriere del test ai minori.
I preservativi devono essere forniti gratuitamente alle persone con comportamenti a rischio: a questo proposito, le delibere già approvate in varie regioni italiane per la distribuzione gratuita dei preservativi ai giovani purtroppo non sono state finora attivate.
È indispensabile che diventino applicative come prevenzione dell’HIV e delle infezioni sessualmente trasmesse. In sintesi, bisogna implementare urgentemente il Piano Nazionale AIDS 2017-2019, dedicando ad esso dei finanziamenti specifici e incorporando le relative politiche nei LEA, per garantire un’assegnazione di risorse coerenti ed assicurare l’uniformità dei servizi in tutto il Paese”.