“Mai come in questi mesi la ristorazione è stata al centro del dibattito nel nostro Paese”. Così Giulio Somma, direttore del “Corriere Vinicolo” e moderatore del webinar promosso da Fipe e Vinitaly su ristorazione e vino. L’evento è stato un momento di confronto per immaginare nuove modalità di collaborazione tra questi due mondi finalizzate alla valorizzazione del “made in Italy” e al rafforzamento delle relazioni di filiera. Produttori e ristoratori hanno parlato di ripartenza, nuovi modelli di consumo, qualità, sostenibilità e innovazione con un occhio sempre attento alla tenuta delle imprese. “Gli eventi del mondo del vino sono finalmente ripartiti da Verona, in questa fase di grande cambiamento, il ritorno in presenza è la risposta alle sfide che il settore aspettava”, ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. I consumi domestici, per quanto in crescita, dopo lunghi anni di flessione non hanno lontanamente compensato le perdite registrate nei consumi fuori casa testimoniando, semmai ce ne fosse bisogno, quanto la ristorazione sia importante per tante produzioni italiane e tra queste per il vino. Luciano Sbraga della Fipe, ha spiegato che “l”impatto della crisi sui rapporti del settore con consumatori e fornitori è stato devastante. L’espansione dei consumi in casa, con la chiusura serale dei locali e ristoranti ha determinato un crollo di queste attività.
Allo stesso tempo si è riscontrata una crescita del delivery, adottato da almeno 1 ristoratore su 3. Nonostante il momento drammatico, le imprese continuano ad avere fiducia nella ripresa, il 66% ritiene che superata l’emergenza si tornerà ai livelli di consumo precedenti alla pandemia”. “Nonostante le previsioni del 2021 siano caratterizzate da un sentimento positivo, il saldo sul 2019 resta ancora passivo” ha commentato Carlo Flamini, UIV. Infatti, “La ripresa vera, che riguarda tutta l’Italia, la vedremo tra il 2023 e il 2024” ha aggiunto Sbraga. La pandemia ha messo a dura prova la ristorazione e la sua lunga filiera. Il vino è un prodotto fondamentale nel modello italiano di ristorazione e la chiusura per lunghi mesi delle attività ha avuto un impatto pesante su tutta la produzione vitivinicola italiana ed in particolare su quella di maggior pregio. “È stato un anno difficile ma il settore del vino e quello della ristorazione insieme possono fare tanto. Si tratta di due settori che sono ambasciatori del Paese in giro per il mondo, una filiera di eccellenza che ha bisogno di attenzione e rispetto perché siamo coloro che tutelano non solo il valore economico del Paese ma anche quello culturale”, ha detto Francesca Argiolas, di Cantine Argiolas.