Alcune delle caratteristiche di questo strumento: integrare la propria pensione pubblica di base; deducibilità sino ad un importo stabilito dal legislatore; tassazione favorevole; impignorabilità; possibilità di riscatto e anticipazione; massima libertà nella scelta degli investimenti sottostanti il fondo. Non ultimo, visto l’orizzonte temporale generalmente molto lungo, l’abbattimento della volatilità e la possibilità di guardare agli episodi che avvengono nei mercati nel breve periodo come a delle opportunità.
Guardare il mercato con il binocolo e non con la lente d’ingrandimento
Abbiamo infatti visto, nel corso di questi mesi, come muti in continuazione il “momentum” dei mercati finanziari, e come, di settimana in settimana novità si stratificano sulle precedenti notizie: inflazione prevista; inflazione effettiva; dati sull’occupazione nei diversi stati. Proprio la settimana scorsa, un ‘importante riunione della Fed ha annunciato ai mercati la prossima stretta monetaria prevista per il 2023, a fronte di dati di crescita e inflazione a dir poco sorprendenti (ma non troppo). Tra la reazione a caldo e quella a freddo non c’è stato alcun divario: sia mercoledì 16 giugno, quanto il giorno successivo, gli investitori hanno continuato a comprare dollari.
Il principio di diversificazione
Prima di tornare al Fondo Pensione integrativo, bisogna ricordare il principio di diversificazione. I portafogli degli investitori (investitori e non speculatori) si muovono nervosamente dietro ogni notizia? La risposta è no. Dentro un portafoglio ben costruito, che tenga conto delle esigenze di vita a breve, medio e lungo periodo del cliente, dovrebbe esistere un sistema di pesi e contrappesi guidato dal principio di “Diversificazione”, che fa si che una parte dei risparmi sia sensibile, in questo caso, ad un rialzo dei tassi, e ad un recupero del dollaro. Un’altra parte lo sarò meno, e servirà nel momento in cui alcuni cicli di lungo periodo potranno riassestarsi.
Il ruolo del Fondo Pensione
All’interno di questo quadro, il Fondo Pensione integrativo ricopre un ruolo essenziale nella gestione delle proprie finanze, per più di un motivo. Consente di mantenere il proprio tenore di vita in fase di rilascio della prestazione; consente un importante vantaggio fiscale; è possibile versarlo come terzo pagatore, anche a favore dei propri figli, ad esempio. Se si sceglie la specifica clausola, è anche reversibile in favore di altro soggetto in caso di assenza dell’aderente. Come sappiamo il sistema pensionistico italiano è profondamente cambiato, a seguito dell’innalzamento dei parametri richiesti per accedere alla pensione e della diversa modalità di calcolo dell’importo della pensione, nonché del sistema di rivalutazione che si basa sull’inflazione e non, come nei bei tempi andati, sull’ultima retribuzione.
Tassazione favorevole
La tassazione è estremamente favorevole sia in fase di contribuzione, con la deducibilità dal reddito complessivo dei contributi versati fino all’ammontare dell’importo di 5.164 euro annui; sia in fase di pagamento della prestazione pensionistica e della prestazione anticipata complementare, in cui l’aliquota si riduce riduce al crescere degli anni di partecipazione alla previdenza previdenza complementare: per i primi 15 l’aliquota è pari al 15%; dal sedicesimo si riduce di 0,30 per ogni anno di partecipazione, fino ad un massimo del 6%.
Partire dalle esigenze consente sempre di guardare la propria condizione da un’altra prospettiva: in questo caso da spettatoti passivi a protagonisti attivi del proprio futuro.
