È di nuovo il cardinale Gualtiero Bassetti, durante la 74ª Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana da lui presieduta, a ritornare sul ddl Zan, riaffermando con chiarezza la “necessità di un dialogo aperto”, e auspicando “una soluzione priva di ambiguità e di forzature legislative, che coniughi il rifiuto di ogni discriminazione con la libertà di espressione”. L’uomo, “la cui dignità prescinde dalla provenienza geografica, dall’orientamento sessuale e dalle condizioni sociali”, deve tornare al centro del rinnovamento che la Chiesa deve percorrere in una società pandemica che può dirsi ‘scristianizzata’, con una evidente riduzione della partecipazione attiva alle celebrazioni e alla vita ecclesiale, come se il Covid avesse “tolto il velo da alcune dinamiche latenti nella Chiesa italiana” come si legge in una nota della Cei di fine Conferenza.
Le parrocchie come luoghi di missione
L’invito del cardinal Bassetti alle parrocchie è di tornare ad essere luoghi di prossimità, inclusive ed accoglienti, di ritrovare il volto missionario in un mondo che sta cambiando e con il quale bisogna fare i conti. La preoccupazione principale è rivolta alle conseguenze, non solo sanitarie, post pandemiche che hanno accentuato ancor di più le differenze. Bassetti ha, infatti, voluto ricordare come alle mense Caritas si siano presentate tantissime famiglie che fino ad allora non avevano mai bussato a quelle porte.
Anche la politica deve fare la sua parte
Ma il richiamo a una presa di coscienza dei doveri verso una umanità provata non ha risparmiato neanche la politica. Riprendendo le recenti parole di Papa Francesco agli Stati Generali sulla natività, Bassetti ha ribadito come al freddo inverno della riduzione delle nascite e al calo della fertilità si debbano risposte concrete che esprimano cambiamento e responsabilità, attraverso riforme fiscali e amministrative, politiche del lavoro che abbiano particolare riguardo verso le donne e l’istituto della conciliazione e sulle condizioni lavorative che debbono garantire maggiori sicurezza. “Basta morti sul lavoro”, ha detto con forza il cardinale, mettendo in risalto il paradosso del moltiplicarsi degli incidenti sul lavoro a fronte di un numero minore di persone occupate: “Vuol dire che qualcosa davvero non va”.