I rifiuti in mare, insieme ai cambiamenti climatici, rappresentano uno dei problemi ambientali più imponenti a livello globale, e necessita di interventi e politiche mirate.
Per sensibilizzare alla causa, Legambiente rilancia la campagna Spiagge e Fondali Puliti.
UN WEEKEND PER L’AMBIENTE
Questo fine settimana, dal 14 al 16 maggio, Legambiente invita a partecipare all’operazione Spiagge e Fondali Puliti, realizzata con il supporto di E.ON, Novamont e Sammontana in qualità di partner principali e Virosac in qualità di partner.
Più di sessanta iniziative previste in 15 regioni italiane, consultabili sul sito di Legambiente. Prenderanno parte alle tre giornate volontari di tutte le età, aziende, amministrazioni locali e associazioni ambientaliste.
Spiagge e Fondali Puliti 2021 lancia anche un contest fotografico su Instagram, per condividere le foto dell’evento con gli hashtag #CiPiaciUnSacco #SpiaggeFondaliPuliti.
Cento le iniziative anche in altri 16 Paesi dell’area mediterranea, grazie a Clean up the Med, promossa da COMMON (COastal Management and MOnitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea). Un progetto europeo finanziato da Eni CBC Med che coinvolge Italia, Libano e Tunisia.
Un’occasione per sensibilizzare, informare e ricordare che quello dei rifiuti spiaggiati resta un problema da fronteggiare con tempestività e in sinergia.
BEACH LITTER 2021: I NUMERI
Il report Legambiente fotografa una situazione allarmante: sulle spiagge italiane, sono 783 i rifiuti ogni cento metri (il valore soglia stabilito dall’Ue è meno di 20 rifiuti spiaggiati ogni cento metri lineari di costa). L’84% di essi è costituito da plastica.
Seguono vetro/ceramica (4,5%), metallo (3,2%) e carta/cartone (2,9%), gomma e tessili (1,4%), legno (1,3%). Un ultimo 1% è rappresentato da bioplastiche, oggetti in materiale misto, rifiuti da cibo, prodotti chimici/sintetici, e quest’anno si sono aggiunti i materiali legati al Covid-19, come guanti e mascherine.
Ben il 42,3% del totale dei rifiuti monitorati è costituito da quei prodotti monouso su cui è intervenuta l’Ue con la Direttiva 2019/904/UE, la cd. Direttiva SUP (Single Use Plastics), che gli Stati membri hanno l’obbligo di recepire entro il 3 luglio 2021.
L’auspicio di Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, è che l’Italia emani entro tale data il decreto legislativo di recepimento.
Una situazione emergenziale che richiede una presa di coscienza sociale e istituzionale rispetto alle misure da adottare, al fine di individuare soluzioni concrete, efficaci e coerenti, che tengano anche conto del nuovo paradigma appoggiato dall’Ue di un’economia circolare.