Il designato capo politico dei nuovi 5 Stelle ha dovuto subire l’autocandidatura di Virginia Raggi per evitare altre complicazionii, dopo il caos con Casaleggio e i malumori di una parte del Movimento.La sua strada è in salita e il tempo non gioca a suo favore.
La prima scelta politica di Conte porta il segno della sconfitta. Il designato capo politico dei nuovi 5 stelle ha dovuto mettere in soffitta l’idea di un’alleanza organica Pd-5Stelle per la Capitale per benedire, obtorto collo, la ricandidatura di Virginia Raggi al Campidoglio. La sindaca uscente dopo 5 anni lascia Roma peggio di come l’ha trovata quando 700.000 romani-molti dei quali allegramente inconsapevoli di quel che facevano-le hanno consegnato le chiavi della città eterna.Riproporre il nome di Raggi è stata una scelta obbligata per Conte che si è trovato di fronte al fatto compiuto: la sindaca, approfittando del caos nel Movimento, si era autoricandidata, Grillo non aveva battuto ciglio, i suoi social si erano mobilitati . Bocciare Raggi avrebbe dato argomenti a Casaleggio, Di Battista e altri malpancisti per disseminare la strada di Conte di buche. E così l’avvocato ha lasciato correre.
ACCORDI COMPLICATI ANCHE IN ALTRE CITTA’
Anche perchè togliere Zingaretti dalla Regione Lazio avrebbe potuto compromettere la nuova alleanza nella giunta tra Pd e 5S. In fondo se Gualtieri prenderà più voti di Raggi, al secondo turno i 5 Stelle saranno comunque obbligati a sostenere il candidato del Pd. La vicenda romana probabilmente complicherà gli accordi Pd-5S anche in altre importanti città. Manon solo. Essa dimostra che la strada di Conte per prendere il controllo del Movimento è tutt’altro che in discesa. Il braccio di ferro con Casaleggio per ora rende impossibile l’elezione di Conte da parte degli iscritti. In assenza di un potere legittimato non solo dalla designazione di Grillo ma dal voto della base Conte è costretto a barcamenarsi per evitare di sbattere sui numerosi scogli che si è trovato di fronte.
TEMPI LENTI PER LA CONQUISTA DEL POTERE
Per quanto tempo potrà continuare a restare in una sorta di limbo politico senza poter esercitare appieno i suoi poteri? Conte gode ancora di grande popolarità e questo ha ancora un forte peso tra i 5 stelle che legano la ripresa dei consensi(+2%) al nome dell’ex Presidente del Consiglio. Fino a quando non sarà ufficialmente eletto,. Conte sarà costretto ad evitare scelte che possano aprire altre fratture nel Movimento e dare fiato a chi non ha gradito la sua designazione. Il tempo non gioca a suo favore.
È vero che il Governo Draghi è un ottimo ombrello che può coprire anche alcune inerzie politiche. Ma una prolungata assenza dei 5 stelle dall’agone politico potrebbe far perdere loro visibilità e far affievolire l’effetto Conte sulla ripresa dei consensi. Per la campagna d’autunno Conte dovrà essere nella pienezza dei suoi poteri e tornare a giocare a tutto campo. Altrimenti rischia che il decollo del nuovo partito venga rinviato sine die.