Dal Fratino Charadrius alexandrinus alla Berta minore Puffinus yelkouan, sono tanti gli esemplari di uccelli migratori oggi a rischio e da tempo al centro di azioni di tutela. Alcuni di loro, come il Fratino, sono tra le specie che registrano il maggiore decremento in Italia, altri come la Berta minore Puffinus yelkouan, specie endemica del Mediterraneo, sono tra quelle in cattivo stato di conservazione.
Alla vigilia della Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori, Legambiente torna a ricordare che le specie avifaunistiche “per le loro caratteristiche, rappresentano un mezzo importante di conoscenza per definire lo stato di conservazione degli ecosistemi e degli habitat e come sia fondamentale tutelarle e proteggerle sensibilizzando cittadini e istituzioni”.
“Il maggior numero di specie con trend negativo – dichiara Stefano Raimondi, coordinatore dell’ufficio Aree Protette e Biodiversità di Legambiente – vive nelle zone umide e negli ambienti agricoli e, tra le specie che registrano i maggiori decrementi demografici, si segnalano la Starna Perdix perdix, la Nitticora Nycticorax nycticorax, la Sgarza ciuffetto Ardeola ralloides, il Lanario Falco biramicus, il Migliarino di palude Emberiza shoeniclus e soprattutto il Fratino Charadrius alexandrinus, specie oggetto di particolare attenzione da parte di molti circoli litorali di Legambiente che, come nel caso di quello di Barletta, hanno messo in campo iniziative per la sua tutela e salvaguardia, incrementando numericamente le aree da sottoporre a delimitazione (è stata avanzata la richiesta di delimitare aree di rispetto a più tratti di spiagge, arrivando solo lo scorso anno ad un totale di circa 18000 mq)”. “Da qui – conclude – un impegno trasversale, anche nella prossima edizione della campagna Spiagge e Fondali Puliti, per monitorare durante le pulizie manuali le tracce di presenza di questa specie altamente indicativa dello stato di salute dei litorali del nostro Paese”.