I portafogli di investimento potranno non avere un’esposizione ai cambiamenti che il 5G introdurrà nell’economia e nella vita sociale? È la domanda, forse retorica, che ci si pone di fronte alla nuova rivoluzione tecnologica. Grazie al 5G, usufruiremo di un livello di connettività eccellente in modalità wireless, aumenterà rapidamente il numero di dispositivi connessi, nuovi servizi miglioreranno la qualità della vita. Ma sarà fondamentale il tema della sicurezza della rete 5G e dei dispositivi connessi che la supportano.
BRUXELLES AL LAVORO: I NODI DEL 2G E DELLE ECALL
Come riportato in un interessante articolo di Wired, se Bruxelles da un lato ha bisogno di liberare banda per le reti di quinta generazione dall’altro non può spegnere il 2G come hanno già fatto Giappone, Australia e Taiwan, per una questione di sicurezza: ha scelto quel canale per le eCall, le chiamate di emergenza che scattano in automatico in caso di un grave incidente automobilistico.
L’ACCELERAZIONE VERSO IL 5G
Come rilevato dall’Osservatorio comunitario dedicato al 5G, alla fine di dicembre 2020 solo tre Stati europei (tra cui l’Italia) su 27 hanno assegnato tutti e tre gli spettri di frequenza per le reti di quinta generazione, mancando un obiettivo fissato nel 2016. Per la Commissione non c’è da preoccuparsi, perché al momento del frequenze pioniere del 5G c’è abbastanza spettro per far viaggiare i dati, utilizzando parte di quelle non utilizzate dal 2G.
IL RUOLO STRATEGICO DEI SEMICONDUTTORI
Senza i semiconduttori non esisterebbe la connettività 5G, né le tecnologie derivate come gli smartphone, i dispositivi IoT, i computer e l’intelligenza artificiale. Sfortunatamente, l’offerta sembra rimanere limitata e la creazione di nuove capacità produttive richiede anni. Il CEO di Cisco, Chuck Robbins, ritiene che l’attuale carenza di chip potrebbe persistere nel medio termine perché l’aumento della domanda è strutturale e dovrebbe continuare a crescere.
PROSSIMA FERMATA: 6G
L’Europa guarda alla rete del futuro. La ricerca lavora già alla generazione successiva della rete, il 6G, Questo l’orizzonte del progetto europeo Hexa-X, finanziato con 12 milioni di euro, e che coinvolge più di 25 partner, tra cui i giganti della telefonia Nokia, Ericcson e Intel, e centri di ricerca come le Università di Pisa, Dortmund, Madrid, e il politecnico di Torino. Il progetto inizierà il 1° gennaio 2021, con una durata prevista di due anni e mezzo. Insomma nuove sfide e opportunità si aprono per il mondo della finanza e per gli investitori