Assunzioni, semplificazione, digitalizzazione, investimenti sulle persone per rendere efficiente, efficace, bella e veloce la Pubblica Amministrazione dal cui funzionamento dipende gran parte dell’attuazione del Pnrr e del rispetto dei tempi fissati dall’UE.
Basta con la Pubblica amministrazione “collo di bottiglia” lenta e scombinata. Al Paese serve una PA efficiente, snella e moderna, in grado di attuare i piani, i progetti, e le iniziative di crescita. È il senso della svolta che il premier Draghi vuole imprimere alla macchina dello Stato, sorvegliata speciale per l’attuazione del Piano nazionale di Rinascita e Resilienza. La riforma annunciata dal Premier poggia su un investimento di 1,67 miliardi tra fondi Pnrr e fondi strutturali, suddivisi lungo molteplici direttrici: accesso (reclutamento e assunzioni); buona amministrazione (semplificazioni e digitalizzazione); competenze (profili, carriere e formazione). Draghi ne ha tracciato gli attuali limiti, “sulla capacità di rispondere in modo efficiente ed efficace incidono diversi fattori”, il premier ha citato: “la stratificazione normativa, la limitata e diseguale digitalizzazione, lo scarso investimento nel capitale umano dei dipendenti, l’assenza di ricambio generazionale e di aggiornamento delle competenze”. Sono fattori che generano ritardi e sfiducia in cittadini e imprese. La “missione” del Governo sarà cambiare rotta, partendo dalle assunzioni e dai concorsi.
RAFFORZARE LE COMPETENZE
“Mediante una razionalizzazione delle procedure di assunzione e una programmazione degli organici mirata a fornire servizi efficienti a imprese e cittadini. Una buona amministrazione, grazie a una semplificazione del quadro normativo e procedurale”.
Dalle assunzioni il Governo attende poi un “Rafforzamento delle Competenze”, tramite una revisione dei percorsi di carriera, e “la formazione continua del personale e lo sviluppo professionale”. Impegnativo il capitolo “Digitalizzazione”, con “investimenti in tecnologia, e la creazione di unità dedicate”. La sfida è la semplificazione dei processi e la riorganizzazione degli uffici.
“Entro maggio”, ha annunciato Draghi, “presentiamo un decreto che interviene con misure di carattere prevalentemente strutturale volte a favorire l’attuazione del PNRR e del Piano complementare”. Molto attesa dalle imprese, inoltre, la norma inserita nel Piano sulla semplificazioni negli iter di attuazione e di valutazione degli investimenti in infrastrutture, “si procede a una semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni”, ha garantito il premier. C’è un aspetto del Piano che riguarda ancora una volta le semplificazioni con l’impegno del Governo, “a una continuativa e sistematica opera di abrogazione e modifica delle norme che frenano la concorrenza”, ha promesso Draghi, “e creano rendite di posizione e incidono negativamente sul benessere dei cittadini”. Con il via libera al Piano esulta il ministro della Funzione Pubblica, Brunetta. “Un grande programma di investimento sulle persone, che mette al centro le competenze per ridisegnare il lavoro pubblico a misura di Next Generation Eu e migliorare i servizi per cittadini e imprese”.