Il 2021 è iniziato con un gap significativo tra i ritmi di crescita dell’economia USA e quelli delle altre aree sviluppate. Gli USA sono partiti in forte accelerazione per l’ingente pacchetto fiscale di Biden e per la rapidità della campagna vaccinale. La ripresa è stata più debole nell’Eurozona e in lieve rallentamento in Cina.
Secondo un sentiment diffuso tra gli analisti, la crescita dovrebbe rimanere molto elevata negli USA, registrare un sensibile recupero in Europa nel corso del secondo trimestre, con un ulteriore rally durante l’estate, sempre che la campagna vaccinale e la situazione sanitaria risultino sotto controllo e , soprattutto, che questo venga comunicato chiaramente agli investitori stranieri.
IMPATTI SUL MONDO OBBLIGAZIONARIO
L’investimento obbligazionario è sempre più articolato da gestire. I rendimenti a scadenza sono leggermente aumentati, ma non sono poi così appetibili, per ottenere guadagni in conto capitale dovrebbero calare nuovamente i rendimenti. Di contro, i massici stimoli fiscali e monetari varati dai governi dei principali paesi dovrebbero rilanciare la crescita delle economie, ma potrebbero anche decretare il ritorno dell’inflazione. Le attese sono dunque di rendimenti nel settore obbligazionario ancora bassi per tutto il 2021.
STRATEGIE POSSIBILI
Ma come far fronte a questo drastico calo dei rendimenti del mondo obbligazionario ( in molti casi a quest’assenza di rendimenti, con performance da inizio anno intorno al -1%). In un interessante articolo di Financialounge, si cerca di dare risposta a questo quesito attraverso un’intervista agli analisti di Alliance Bernstein, che individuano tre principali mosse
1) limitare la duration del portafoglio, ovvero la sensibilità alle variazioni dei tassi di interesse, per ridurre le perdite nell’ipotesi di un rialzo dei tassi; una moderata riduzione della duration può inoltre rappresentare un’efficace copertura contro il rischio di inflazione.
2) bilanciare il rischio tassi e il rischio credito. E’ opportuno, quindi, combinare asset che mitigano il rischio con asset che offrono rendimento. Tra le strategie attive più efficaci, viene ricordato, ci sono quelle che combinano, in un’unica strategia gestita in modo dinamico, i titoli di Stato e altri asset sensibili ai tassi di interesse con asset creditizi orientati alla crescita.
3) orientarsi verso il credito, con una particolare attenzione alla diversificazione. Per proteggersi da un eventuale aumento dei prezzi al consumo, oltre le obbligazioni indicizzate all’inflazione, ci sono molti settori del credito che possono ricoprire un ruolo difensivo, grazie alla bassa correlazione con i Titoli di Stato.
Ne potremmo aggiungere una quarta. Rispondere sempre, prima di avvicinarsi a scelte in campo finanziario alla domanda: “Quali sono le mie esigenze di vita?”; “quali sono le strategie in campo finanziario per raggiungerle?”; “ Cosa succede se non faccio nulla?”.