Le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate a marzo 2021 sono state 282 milioni, quasi interamente riferite all’emergenza sanitaria, +974,8% in più rispetto a febbraio (26,2 milioni). A marzo 2020 le ore autorizzate erano state 12,7 milioni. Per la cassa integrazione straordinaria sono state autorizzate 17,5 milioni di ore, di cui 1,3 milioni per solidarietà, con un incremento del 141% rispetto a marzo 2020 (7,3 milioni). Rispetto a febbraio 2021 si registra una variazione congiunturale pari al +64%. Gli interventi in deroga sono stati di 114,8 milioni di ore, con una variazione congiunturale del +69,7% rispetto a febbraio. A marzo 2020 erano state autorizzate circa 2mila ore. Per i fondi di solidarietà sono state autorizzate 227,6 milioni di ore, con un incremento del 231,3% rispetto a febbraio. Nel mese di marzo 2020 le ore autorizzate erano circa 739mila. Lo rende noto l’Inps.
Da aprile 2020 a marzo 2021 sono state autorizzate complessivamente per emergenza sanitaria 5.016,7 milioni di ore: 2.259,5 milioni di cig ordinaria, 1.728,4 milioni per l’assegno ordinario dei fondi di solidarietà e 1.028,8 milioni di cig in deroga. Nel mese di marzo sono state autorizzate complessivamente 620,4 milioni di ore, con un incremento del 293,1% rispetto a febbraio. In particolare, le autorizzazioni si riferiscono a 63.558 aziende per la cig ordinaria con 279,1 milioni di ore, a 53.708 aziende per l’assegno ordinario con 226,7 milioni di ore e a 147.100 aziende per la cig in deroga con 114,7 milioni di ore.
I settori che assorbono la maggior parte della cig ordinaria sono nell’ordine: “fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici ed elettrici” con 49,7 milioni di ore; “metallurgico” con 42 milioni;
“industrie tessili e abbigliamento” con 37 milioni; “costruzioni” con 29,4 milioni; “pelli, cuoio e calzature” con 18 milioni.
Questi cinque settori assorbono il 63% delle autorizzazioni di marzo.
Per la cig in deroga è il “commercio” il settore che ha avuto il maggior numero di ore autorizzate, con 49,3 milioni; seguono “alberghi e ristoranti” con 35,4 milioni e “attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese” con 10,3 milioni. Questi tre settori assorbono l’83% delle ore autorizzate a marzo. I settori che a marzo hanno avuto più ore autorizzate nei fondi di solidarietà sono “alberghi e ristoranti” con 94,1 milioni di ore; “attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese” con 46,6 milioni e “commercio” con 33,1 milioni. La regione con il maggior numero di ore di cig ordinaria autorizzate a marzo è la Lombardia, con 63,5 milioni, seguita da Piemonte con 29,2 milioni e Veneto con 28,8 milioni.
Per la cig in deroga, le regioni per le quali sono state autorizzate il maggior numero di ore sono state la Lombardia con 29,9 milioni, il Lazio con 15,4 milioni e il Veneto con 9,4 milioni. Per i fondi di solidarietà, le autorizzazioni si concentrano in Lombardia (61,7 milioni), Lazio (23,8 milioni), Veneto (20,2 milioni), Emilia Romagna (19,2 milioni).