Li vediamo a casa tra un dialogo mozzato e una veloce chiamata al cellulare. Li contattiamo per una curiosità e poi li vediamo fuggire dove la finestra della vita spalanca le sue finestre verso un domani che si presenta sempre più incerto. Sono i nostri figli, meravigliosi e un po’ indecisi sul chi essere e dove essere. cercano nei genitori quelle risposte che stanno rannicchiate nel loro cuore ma di noi si fidano e ci interpellano. Sono i nostri figli, cresciuti con lo sguardo lanciato nel vuoto dei mass/medie e il linguaggio in codice perché sanno “che non tutto si può dire a tutti”.
Sono veri i nostri figli che fanno finta di essere onnipotenti e decisi e al minimo vento di bufera corrono fra le pareti domestiche chiedendo ascolto e un pizzico di protezione. Sono amabili i nostri figli che ancora sanno stupirci ed emozionarci quando decidono di farlo e di farlo per bene. Sono solari e belli i nostri giovani che sanno creare “gruppo” anche in tempi di “Covid ” e cercano quell’incrocio di sguardi e di confidenze dove gli adulti non devono entrare.
Sono disarmati i nostri figli, i nostri adolescenti, i nostri giovani che nello zaino della vita portano il peso di un mondo che non sempre ha saputo essere all’altezza delle loro aspettative dando voce ai loro sogni. Riafferriamo le speranze dei nostri giovani, crediamo ancor di più in loro e diamo ad ognuno la nostra esperienza di vita. Non chiedono risposte ai loro quesiti bensì desiderano incontrare sul loro cammino “adulti ” che non hanno la smania di ritornare adolescenti cresciuti. Cercano adulti in tutto e per tutto per condividere tratti di vita e aprire un dialogo dove l’adulto sa dare un’opinione matura e responsabile a ciò che viene chiesto con semplicità e chiarezza. riafferriamo i sogni dei nostri figli, dei nostri giovani e insieme coloriamo i loro giorni di luce e di tanta comprensione. Sono loro il frutto delle nostre scelte e del nostro essere.