La stampa ne parla e ovunque si commenta con toni più o meno accesi: un agente della polizia penitenziaria nel carcere di Augusta è stato aggredito dai detenuti. È bastato questo per scuotere le idee di tanti (politici compresi) per puntare il dito verso un mondo che molti non conoscono e tuttavia si tessono verbali di commenti. In primis desidero esprimere tutta la solidarietà a chi viene puntualmente aggredito nel pieno svolgimento del proprio dovere.
Non è più ammissibile permettere a detenuti che vanno- si- rieducati , non avere rispetto verso chi indossa una divisa e con tanta professionalità e zelo coopera per il bene del nostro Paese. Oggi più che mai occorre maggiore attenzione ai bisogni e alle esigenze che il corpo della Polizia Penitenziari necessita. Non si può puntare il dito ogni qualvolta succede un incidente spiacevole. No.
Occorre sensibilizzare e motivare di più chi è chiamato a ristrutturale questo corpo di polizia a dare tutti gli strumenti e non solo perché il lavoro nel settore carcerario venga svolto con serenità, dedizione e professionalità nella massima sicurezza. Questo è un dato al quale bisogna rispondere con fatti e proposte chiare e poi a seguire tutta la solidarietà che si vuole. A tutti va il mio augurio di una Santa Pasqua, una di quelle che ci vede ripartire con maggiore impegno, tutela, rispetto della dignità del lavoro.