Nuovo “forte trauma” per le imprese. Aziende al “limite della sopportazione”, “situazione tesa e drammatica”.
Le parole sono calcolate e pesanti, l’emergenza pandemia e le scelte del Governo di imporre zona rossa l’intera Italia per le feste pasquali, sono commentate in modo corale dalle associazioni di categoria del commercio. Si teme la rottura dei rapporti, il logorarsi della situazione da cui ne verrebbero solo altri guai, quindi l’invocazione al governo di “agire con urgenza”.
“La proroga ed il contestuale rafforzamento delle restrizioni fino a Pasqua sono un nuovo, grave trauma per le imprese”, sottolinea Confesercenti, “in particolare per quelle del terziario e del turismo, che si vedono privare dell’unico ponte della stagione primaverile”.
Il commercio è alle corde, e le imprese ritengono che quella della chiusura delle attività non sia più una soluzione sostenibile. “Le imprese – dopo dodici mesi di start & stop – sono al limite, come è evidente a tutti”, incalza la Confesercenti, “Ora è il momento di dare delle risposte chiare: siamo in attesa ormai da mesi di un provvedimento di ristoro, sia per quello che si è perso nel 2020 che per quello che si sta perdendo ora.
Chiediamo al governo di convocare urgentemente i rappresentanti delle imprese per mettere a punto gli interventi necessari: servono sostegni adeguati e immediati, anche una sola altra settimana di attesa, per molte imprese, è troppo. Un pezzo d’Italia è a rischio sopravvivenza”. La Confesercenti inoltre si mostra sempre più scettica di fronte ai rinvii, alle mancate iniziative annunciate e poi ritirate.
Ancora una volta ci troviamo di fronte a cifre drammatiche”, insiste l’Ufficio economico Confesercenti, “che confermano quanto il mondo delle imprese e del lavoro autonomo sia stato danneggiato dal perdurare della crisi innescata dalla pandemia: il dato sugli occupati e disoccupati relativo al mese di dicembre e la media per tutto il 2020 rappresentano, fedelmente, lo stato di pesante difficoltà del sistema economico e sociale del Paese”.
L’Ufficio economico Confesercenti segnala che accanto al calo senza precedenti dell’occupazione complessiva, 456mila occupati in meno, di registria, con grande preoccupazione, l’intensificarsi della perdita di lavoratori indipendenti: 129mila in meno in un solo trimestre. “Quest’ultimo dato rappresenta in modo chiaro la profonda sofferenza”, sottolinea infine la Confesercenti, “delle micro e piccole imprese e dell’impresa diffusa per le quali, evidentemente, i ristori finora erogati non sono stati sufficienti a sostenerne l’attività.
In attesa dei nuovi provvedimenti relativi al contrasto degli effetti dell’emergenza sanitaria, le imprese, stremate dopo un anno di pandemia, chiedono con forza interventi chiari e tempestivi, non solo in termini di chiusure ma soprattutto di sostegni adeguati e di programmazione per il rilancio: siamo ancora in attesa, dopo tre mesi, dell’ultima tranche di ristori annunciata lo scorso dicembre”.