Sulla buona strada ma con molti punti ancora da chiarire. Il grosso dell’accordo c’è ma i dettagli sono ancora da mettere a punto. Sul come ragionare e decidere sulle ultime richieste dei sindacati, questa volta Unionmeccanica-Confapi hanno chiesto ancora un po’ di tempo. Sono i passi avanti e gli stop per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici che riguarda 200 mila imprese e circa 2 milioni di lavoratori.
L’incontro si è rivelato ancora di confronto per l’apprendimento di alcuni temi rimasti in sospeso si è tenuto in modalità remota. Nella riunione è stata nuovamente presa in esame tutta la parte normativa della piattaforma presentata da Fim-Fiom-Uilm, per verificare le disponibilità da parte di Unionmeccanica rispetto alle richieste avanzate.
Nel merito delle richieste sollevate dai sindacati, ad esempio, l’inquadramento professionale, Unionmeccanica ha ribadito che da parte delle loro imprese associate non sono pervenute significative richieste di revisione dell’attuale inquadramento. Nonostante questo aspetto, da parte delle imprese, è stato ribadito, non sussistono vincoli di natura pregiudiziale, e quindi si renderebbero disponibili a valutare insieme a Fim-Fiom-Uilm il tipo di intervento da effettuare. Ma bisognerà valutare anche una possibile eliminazione del primo livello professionale e il conseguente passaggio dei lavoratori al secondo livello, alla luce del tipo di modifiche che si andrebbero a concordare.
Per quanto riguarda il tema della formazione obbligatoria, pur riconoscendo il fatto che nello scorso contratto molte imprese non hanno adempiuto in modo corretto, Unionmeccanica sarebbe disponibile a riconoscere dal prossimo contratto un meccanismo di slittamento delle eventuali ore non svolte “ma senza riconoscere nulla per quanto le ore del triennio precedente”, sottolineano i sindacati.
Sul tema dell’ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro è stata riconfermata la disponibilità a lavorare ulteriormente sul tema dei break formativi implementando la normativa a sostegno delle esperienze aziendali. Di diverso tenore sono state le risposte sul tema dei diritti di informazione e/o partecipazione dove per il numero degli occupati e per la pratica in uso nella maggior parte delle imprese non si ravviserebbe la necessità di implementare pratiche aziendali o a rivedere i limiti dimensionali oggi previsti. Capitolo strategico è quello del mercato del lavoro Unionmeccanica ha evidenziato la necessità di rivedere la norma contrattuale evitando possibili contrasti con la norma di legge che potrebbe generare dubbi interpretativi alle imprese.
Sul tema dello smart working rimane la disponibilità di Unionmeccanica, tuttavia, condizionata dal fatto che le caratteristiche di utilizzo dello strumento in particolare nelle piccole imprese, deve prevedere una ridotta regolamentazione dello strumento nel contratto collettivo in linea con la norma di legge.
“Da parte di Fim, Fiom e Uilm pur apprezzando alcune risposte date rispetto alle richieste contenute in piattaforma”, scrivono i sindacati, “risultano ancora non sufficienti alcune disponibilità in particolare su alcuni punti come sul tema della formazione, inquadramento e diritti di informazione”. Una richiesta che trova entrambi le parti unite è quella della tutela delle donne. “Da parte nostra”, sottolinea il sindacati, “è stata avanzata la necessità di introdurre una norma a tutela delle donne vittime di violenza, su cui Unionmeccanica si è resa disponibile in linea con l’accordo interconfederale già sottoscritto.
Infine, sul tema del salario da parte di Fim Fiom Uilm è stata nuovamente sollecitata una risposta complessiva su tutte le partite economiche richieste essendo ormai ad una fase avanzata del negoziato”.
Su questo punto Unionmeccanica ha dichiarato di non avere alcuna pregiudiziale ma nel contempo ha chiesto la possibilità di avere ancora qualche giorno per un’analisi più approfondita delle richieste sindacali anche alla luce delle recenti novità intercorse (sottoscrizione del CCNL Federmeccanica). Infine un nuovo incontro è previsto per metà marzo.
“Considerando le risposte date e la necessità di Unionmeccanica di una valutazione propria”, commentano i delegati sindacali, “il confronto è stato aggiornato a giovedì 18 marzo, non più in modalità remota ma con delegazioni presenti”.