Un saluto pieno di affetto, di impegno per il presente, e di grande speranza per il futuro. La Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, lascerà il suo incarico annunciando che non sarà candidata al prossimo congresso confederale della Cisl. La decisione è stata presentata nel corso delle sue conclusioni al Comitato Esecutivo della Cisl.
“Avevo già affermato”, ha spiegato Annamaria Furlan, “nei mesi scorsi con molta chiarezza e serenità che non mi sarei candidata al congresso confederale della Cisl, il cui iter inizierà nei prossimi mesi nei luoghi di lavoro e nei territori, in modo da consentire il ricambio del gruppo dirigente della nostra organizzazione ed un nuovo percorso che deve nascere nella massima unità e con la conferma dei valori di riformismo, rinnovamento e trasparenza, che hanno caratterizzato questi ultimi sette anni. I tempi sono maturi”. L’iniziativa della leader della Cisl è anche nel solco di una convinta idea di identità sindacale, di ogni sforzo di coesione interna e tra organizzazioni. C’è anche una novità nel passo della leader Cisl, con l’indicazione del suo successore.
“Nei prossimi giorni avvierò”, fa presente Annamaria Furlan, “come previsto le consultazioni con tutti i segretari delle categorie, delle regioni e degli enti della Cisl, dove proporrò, come tutti sanno da tempo, il nome di Luigi Sbarra, attuale segretario generale aggiunto, come mio successore alla guida della Cisl. La nostra intenzione è quella di organizzare già nel mese di marzo, il prossimo Consiglio Generale della Cisl per l’elezione del nuovo Segretario Generale e della Segreteria Confederale nel pieno rispetto delle nome di sicurezza anti Covid”. La leader Cisl ha ricordato che la scelta di concludere il suo mandato e di lasciare il suo ruolo è una “scelta personale”, “avrei potuto rimanere ancora, ma credo che ogni tanto si debba dare anche un po’ di esempio”, sottolinea Annamaria Furlan, “ritirarsi prima quando un’organizzazione è pronta al cambiamento e avere una candidatura come quella di Sbarra, che farà benissimo il segretario generale, credo che sia un modo di vivere l’organizzazione”.