Tocca a Roberto Fico fare un controllo preventivo sulla tenuta dei 5 Stelle al Senato, sulla disponibilità di Renzi a sottoscrivere un impegno di legislatura e a non fare sgambetti da qui a qualche mese e sulla convergenza sul nome di Conte.
Insomma i 5 Stelle devono digerire Renzi e Renzi deve digerire per due anni Conte.
Altrimenti si vota.
Mattarella non si fida delle dichiarazioni a favore della ricomposizione della maggioranza attuale e vuole vederci chiaro. 32 ore di consultazioni non servite granché a diradare la nebbia che, nonostante le dichiarazioni ufficiali, tuttora persiste.
Mattarella non vuole far nascere un governo sulle sabbie mobili. Deve prima accertarsi che ci siano i numeri, una volontà politica seria di durare per i prossimi due anni e che non ci siano trappole nascoste. Per evitare che si rompano tutti i ponti e che si brucino possibili candidati alla Presidenza del Consiglio Mattarella prova ad esplorare e far decantare la situazione affidando questo compito al Presidente della Camera Roberto Fico.
L’onere di indicare una soluzione chiara sarebbe toccato a chi la crisi l’ha provocata. Renzi, invece, non ha indicato un Presidente del Consiglio, non ha precisato quale maggioranza auspica e non ha chiarito se la sua ostilità verso Conte sia una pregiudiziale non dichiarata, da tirar fuori al momento opportuno, o se sia negoziabile. Facile rompere il vaso, difficile contribuire ad aggiustarlo.
Non è stato uno spettacolo edificante, diciamo la verità. Si poteva e doveva fare di meglio. Il problema centrale è questo: chi ha provocato la crisi costituisce ancora parte principale del problema. Se ognuno rimane sulle proprie posizioni, l’esito finale può essere solo il voto anticipato, che a parole tutti vorrebbero scongiurare e, sempre a parole, tutti dicono di non temere. Ma sappiamo che non è così.
Una riedizione dell’asse Pd-5 Stelle è la soluzione che ora sembra praticabile. Con Italia Viva? È una scelta obbligata, visto che al Senato non sono emersi per ora altri 8-10 senatori che rendano superflui i voti renziani. Ma su questo tema i 5 Stelle rischiano una grave spaccatura che potrebbe far saltare tutto :se i seguaci di Di Battista al Senato non votassero la fiducia ad un governo con dentro Italia Viva, la crisi sarebbe non solo non risolta ma perfino aggravata e il ricorso alle elezioni rischierebbe di diventare reale. Conte Presidente del Consiglio? Stando alle dichiarazioni ufficiali, Pd-5S, LeU, Maie e gruppo misto propongono Conte; Renzi non ha posto un veto e quindi Mattarella non avrebbe altri nomi sulla scrivania.