E’ bello vedere due persone che si amano incondizionatamente e in modo disinteressato. E’ bello leggere nello sguardo degli innamorati la sete di cielo e di eternità perché quel cercarsi non è dettato da un effimero e scontato piacere bensì da una profonda percezione che “insieme tutto più bello perché tutto più vero “. La gioia di sapersi amati è bello ma lo è ancor di più sapere che dinnanzi a te vi è un amore così grande da crearti cieli nuovi e terre nuove. Proviamo a spostare tutto ciò nel mondo della “fede ” del credo, dell’abbraccio tra finito e Infinito. “Tardi ti ho amato, bellezza sempre antica e sempre nuova. Tu eri in me ma io ero fuori di Te “.
Così Agostino ne descrive la struggente nostalgia che lo porta a credere che di Amore si vive attimo per attimo. Se l’amore verso l’Amato è grande non sussiste motivo per ragionarci sopra. Se il rapporto affettivo tra due che pensano di amarsi è “Mi devi dare perché ti ho dato” questo si chiama contratto a tempo determinato per una dichiarazione di redditi (da frustrazione).
La fede, l’amore, non è un antidolorifico da somministrare in piccole o ampie dosi quando qualcosa non va’ e fa male da morire. La fede non è quell’antiinfluenzale che tampona la febbre dell’abbandono o della solitudine disperata frutto di una illusione annunciata e nascosta. La fede è abbandono fra le braccia di chi è Amore puro e sa tutto di te e ti ama ancora senza ma e senza se. Scrive don tonino Bello “Ha scritto ti amo sulla roccia non sulla sabbia, poche” vuole dire a tutti che non si è mai vergognato di Te”. A te che leggi l’augurio di incrociare nel tuo cammino il Dio dell’amore e che ti faccia battere forte il cuore mentre ti sussurra “Tranquillo, so tutto di te ma non mi vergogno di averti accanto”.