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Conte. Fiducia da conquistare giorno dopo giorno. Ma gli impegni sono enormi

martedì, 19 Gennaio 2021
1 minuto di lettura

Si governa con chi ci sta, purché non sia sovranista e ostile all’Europa, questo è il solo limite che Conte pone per chi vuol assicurare la prosecuzione del suo governo.

E’ un obiettivo minimalista? Probabilmente, ma in questa fase Conte non ha alternative. Dopo la fuoriuscita di Italia Viva dal governo e la decisione di Renzi di non confermare la fiducia, il Presidente del Consiglio può contare su una maggioranza assoluta risicata alla Camera. Il Senato in serata dirà il suo giudizio. Ma è chiaro che la navigazione del Conte 2 proseguirà in una condizione non semplice.

Gli impegni sono enormi , i numeri sono appena sufficienti. La differenza la farà la qualità del lavoro e la capacità di Conte di attrarre nuovi consensi strada facendo.

Un cambiamento di registro sarà comunque necessario sia nell’incisività e tempestività delle decisioni sia nella maggiore collegialità della conduzione del governo.

Oltre a quelli di Pd, 5Stelle e LeU Conte otterrà voti che dovrà sapersi tenere ben stretti, sia quelli politici sia quelli legati all’attuazione di punti programmatici.

Intorno avrà il fuoco incrociato delle opposizioni e sarà sempre sotto il tiro imprevedibile e preciso di Renzi che in qualunque momento potrà passare dall’astensione al voto contrario.

Rafforzare una maggioranza oggi risicata non è impresa impossibile. Sono in tanti ad attendere segnali convincenti da parte del Governo che nei prossimi mesi dovrà dimostrare la capacità di presentare in Europa programmi coraggiosi, attuare riforme radicali, snellire l’implementazione delle decisioni. Mai come adesso serve meno politica politicante e più politica del buon governo.

Se Renzi fosse rimasto nella maggioranza senza strappare, forse avrebbe potuto costituire un utile pungolo per il governo. Ma difficilmente adesso il leader di Italia Viva avrà voglia di fare proposte al Governo. Starà a guardare per bombardare di critiche il fortino di Conte. Una posizione in qualche modo comoda che Renzi sfrutterà per far recuperare consenso al suo partito.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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