Il reddito scende vertiginosamente, soprattutto per le categorie più colpite, come gli esercenti, e il risparmio schizza. Sono le due facce della stessa medaglia, la pandemia, che ha pesantemente colpito e spaventato gli italiani. La Banca d’Italia, nel suo report “I conti economici e finanziari durante la crisi sanitaria del Covid-19”, ha rilevato che nel primo semestre del 2020 i redditi privati non finanziari hanno registrato la contrazione più forte degli ultimi 20 anni, “solo in parte contrastata dalle misure di sostegno” del governo. Il calo è stato infatti dell’8,8% rispetto ai primi sei mesi del 2019, decisamente maggiore di quello registrato nelle fasi più acute della crisi finanziaria (-5,2%) e di quella dei debiti sovrani (-3,4%).
Corollario principale di questa contrazione è stato ovviamente un crollo dei consumi eccezionalmente ampio, -9,8%, che ha dato origine a un risparmio netto di 51,6 miliardi. “Il tasso di risparmio è più che triplicato rispetto alla fine del 2019, (da 2,8 a 9,2%), contrariamente a quanto era accaduto durante le due precedenti crisi”, sottolinea Bankitalia. Un vero e proprio exploit dei risparmi, generato non solo dalle misure restrittive e la conseguente impossibilità di “consumare” , ma anche da un atteggiamento più cauto delle persone e delle famiglie.
Il 2021 comincia come è finito il 2020: borse in recupero, tassi fermi ma in lieve rialzo quelli americani, dollaro indebolito. Gli investitori sposano uno scenario positivo nel 2021, confortati dalle elezioni in Georgia, che fanno prefigurare un congresso a maggioranza democratica, oltreché dall’avvio della campagna di vaccinazione. All’orizzonte si vede anche un recupero della crescita economica, soprattutto negli USA, dove si progetta di tornare alla crescita pre-pandemica già nella seconda metà dell’anno. All’Europa servirà un po’ di più, ma il sentiment resta positivo.
E questo mare di risparmi dov’è allocato? Tra conti correnti e bot, a rendimenti quasi pari a zero o negativi.
Mentre le borse hanno consolidato rendimenti da capogiro a partire da Aprile 2020, quando si è arrivati nella parte più bassa della famosa V e il mercato è cominciato a risalire.
Ma chi ha consolidato questi importanti rendimenti? Come dice una massima famosa di Seneca “Nessun vento è buono per il marinaio che non conosce la rotta”, e quest’affermazione è quanto mai valida in campo finanziario. Farsi seguire, e farsi seguire in maniera professionale, può fare un’ enorme differenza, e per enorme si intendono 2 cifre prima del simbolo percentuale, e la stessa cosa vale nei momenti di discesa, scendere tanto e scendere molto meno rispetto al benchmarck, vuol dire molto.
L’emotività, come sappiamo, può fare brutti scherzi e far perdere importanti occasioni.
Come sostenuto dal grande Professor Ruggero Bertelli dell’Università di Siena, fine conoscitore dei mercati finanziari e della finanza comportamentale, i portafogli «emotivi» sottoperformano (mediamente) l’indice, generando anche drawdown molto più ampi.
La professionalità può essere, quindi, un ottimo driver per far screscere il proprio portafoglio e non disperdere ricchezza.