Vento, freddo e gelo mettono in ginocchio le imprese agricole. La perturbazione di origine nord-atlantica ha reso difficili gli ultimi giorni dell’anno nelle campagne. Il problema, tuttavia, non sono i fenomeni naturali, ma la loro irruenza estrema. Con cali delle temperature, nevicate a bassa quota anche in aree di pianura ed estese gelate, in particolare nelle regioni del Nord; raffiche di vento e copiose precipitazioni su gran parte dell’Italia. Tutto ciò ha creato danni e difficoltà alle aziende agricole. Lo sottolinea Confagricoltura che sta monitorando costantemente la situazione con i propri tecnici sul territorio.
“Si sono avuti”, pone in evidenza Confagricoltura, “problemi alle strutture, ma anche alle coltivazioni. Copiose nevicate hanno spezzato i rami delle piante arboree sotto il peso della neve, facendo così perdere parte dei futuri raccolti. Neve e gelate hanno distrutto le orticole in pieno campo; il freddo intenso ha creato disagi negli allevamenti; il vento ha danneggiato o divelto serre e capannoni; campi allagati; strade interpoderali impraticabili anche per fenomeni franosi”.
Confagricoltura rilancia sui mutamenti climatici fanno sentire le loro conseguenze, spiega Confagricoltura, “Non è la neve, la pioggia o il vento a creare difficoltà, nelle campagne si è abituati e si sa fronteggiare la situazione meteo invernale. Quello che provoca danni è l’intensità e l’irruenza dei fenomeni atmosferici. Con piogge che si trasformano in bombe d’acqua, venti che diventano burrasche, nevicate copiose e concentrate anche in aree dove prima erano rare. A ciò si aggiunga la fragilità del territorio, con frane e smottamenti”.
“Gli agricoltori di Confagricoltura”, sottolinea la Confederazione, “come sempre sono disponibili, laddove occorresse, a collaborare con la Protezione Civile per fronteggiare le situazioni di emergenza, utilizzando i propri trattori e mezzi agricoli per spalare la neve o distribuire il sale sulle strade”.