È possibile credere nella Pace, nella “cura” della biodiversità, della natura e degli altri. È questo il senso del Messaggio per la 54^ Giornata mondiale della Pace, sul tema “La cultura della cura come percorso di pace”, che si celebra il 1° gennaio 2021.
“La terribile esperienza della pandemia di Covid-19 ci ha portato a scoprire o a riscoprire”, è stato sottolineato durante la presentazione del Messaggio reso noto dalla Caritas, “la fragilità dei nostri organismi fisici e psicologici: il nostro corpo e la nostra salute. Ma anche la fragilità delle nostre istituzioni e delle nostre politiche che hanno sostenuto uno sviluppo di tipo ‘tecnocratico’ – come dice l’Enciclica Laudato si’ – senza pensare alla tutela e alla cura della biodiversità e delle persone. Corpi e vita sono stati strumentalizzati per il solo servizio della produzione e del profitto”.
“Anche se la pandemia ha colpito tutte le categorie sociali”, è stato ribadito durante l’incontro tenuto online, “sappiamo che i più poveri hanno sperimentato – e stanno sperimentando – una maggiore sofferenza. Le conseguenze economiche e sociali della pandemia hanno infatti avuto un impatto catastrofico sui più vulnerabili: i senzatetto, i disoccupati, i migranti, i lavoratori dell’economia informale, gli anziani. In questo contesto, che richiede una fondamentale conversione delle politiche sociali, dell’economia e delle relazioni internazionali, cosa significa “cultura della cura”? La cultura è un modo di essere e di costruire un modo di pensare ‘l’essere insieme’. La “cultura della cura” richiede quindi una certa visione delle persone e delle condizioni di vita”. Nel testo si fa riferimento alle parole del Pontefice quando si indica nell’altro il rapporto da costruire come un “prendersi cura” che però non significa solo fornire assistenza, anche se l’assistenza e i medicinali sono indispensabili.
“Prendersi cura”, significa avvicinarsi agli altri, al loro corpo e alla loro vita, e ascoltare la loro sofferenza, come si impara ad ascoltare un cuore che batte. La dignità inizia con lo sguardo e l’ascolto. Così, la “cultura della cura” è inseparabile dalla ‘cultura dell’incontro’ che è centrale nell’insegnamento morale e pastorale di Papa Francesco”. La nota di presentazione è stata diffusa dalla Caritas che aggiunge.
“In vista della prossima Giornata mondiale della Pace”, ricorda la Caritas, “sul sito www.conflittidimenticati.it abbiamo dedicato una serie di riflessioni in video sui precedenti Messaggi della Pace, con i commenti di don Renato Sacco, Coordinatore nazionale di Pax Christi Italia, e don Francesco Soddu, Direttore di Caritas Italiana”.