È partito il totoscommesse sul destino di Conte. Nessuno ovviamente arriva ad ipotizzare la caduta del governo e anzi, c’è chi è convinto che la verifica di maggioranza non arriverà al 2021, nel senso che si chiuderà entro il 31 dicembre.
È il caso del giornalista Augusto Minzolini profondo conoscitore delle dinamiche politiche, in virtù della sua comprovata esperienza di cronista parlamentare prima, di deputato successivamente, che nel programma L’Aria che Tira su La7 ha pronosticato una risoluzione della crisi di governo fra Natale e Capodanno. E in mezzo le misure anti-Covid previste nel periodo natalizio che dividono la maggioranza.
Rivela Minzolini: “Siamo all’accademia della politica. Conte ha voluto fare questa verifica immediata perché chiaramente è a riparo dalla Legge di Bilancio, è impossibile una crisi di governo ora, chi si assume questa responsabilità? Nessuno”.
E la mossa di Renzi? Il leader di Italia Viva ha fatto saltare il vertice con Conte in programma ieri rinviandolo a domani mattina (giovedì), ma assicura di non avere alcuna intenzione di far cadere il governo. Nel contempo però ipotizza nuove maggioranze parlamentari e detta condizioni, dall’accettazione del Mes alla gestione condivisa del Recovery Fund. Anche qui il giornalista legge una precisa strategia. “Renzi per avere le mani più libere prende tempo. Questa verifica parte adesso, ma finirà tra Natale e Capodanno o addirittura, ancora più in là”.
E intanto il clima dentro e fuori la maggioranza si surriscalda. Anche perché è partito nelle ultime ore “il fuoco” de Il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio all’indirizzo dei renziani. Al punto che Michele Anzaldi ha twittato:
Gli insulti di Travaglio a Teresa Bellanova, il tono di irrisione e scherno per il suo passato di bracciante agricola rappresentano un episodio davvero inqualificabile di odio politico. Il presidente Conte prenda le distanze dal suo direttore ultrà e difenda la ministra.
— Michele Anzaldi (@Michele_Anzaldi) December 16, 2020
Mentre dall’opposizione si alza la polemica per quello che viene considerato una sorta di “ricatto” politico sul Mes. Se ne è fatto portavoce il parlamentare leghista Claudio Borghi a proposito delle dichiarazioni del leader di Italia Viva che ha dettato come condizione a Conte l’attivazione del Meccanismo europeo.
Ma con che coraggio uno può dire che se avessimo preso i soldi del MES ci sarebbero meno morti?#Renzi #cartabianca
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) December 15, 2020
Come finirà? Tranquilli, tutti mangeranno il panettone, ognuno al suo posto. Conte a Palazzo Chigi e Renzi in tv a recuperare peso nei sondaggi.
(Lo_Speciale)