Record di contagi in Campania. Eh sì, la Campania del Governatore “sceriffo” Vincenzo De Luca. Perchè? Perché le regole non bastano. È un discorso che prescinde il diritto e le sue norme. La ragionevolezza rimane l’elemento discriminante.
O sei una persona che usa buon senso e attenzione ed evita feste e altre riunioni e assembramenti eccessivi, o mascherina (non chirurgica come è un ffp2) su o giù cambierà pochissimo, non difendono dai contagi come si crede.
Dunque indossate prima il cervello e poi la mascherina, funzionerà eccome. Ma se andrete a fare lo struscio o salirete su bus affollati poco cambierà.
Se ci fosse il tampone per i cretini, sai quanti positivi uscirebbero in Italia! E a proposito di tamponi.
Ci disse il virologo Giulio Tarro: “Fare i tamponi non aiuta, troviamo principalmente asintomatici, 9 su 10. Assistiamo adesso alla diffusione non della patologia del Coronavirus ma alla resistenza anticorpale per la stessa malattia. La situazione è molto diversa rispetto a quella che abbiamo vissuto a marzo. Da noi l’emergenza è finita e quella che stiamo vivendo è la fase della cosiddetta immunità di gregge”.
E’ davvero così? La medicina si divide. Per Andrea Crisanti, virologo e direttore della microbiologia di Padova, intervistato dall’Ansa non è proprio tutto così semplice: «Parlare di mascherine, solo di mascherine sì o mascherine no, non va bene, servono invece più interventi del Governo di sorveglianza e prevenzione: lo stop al virus non arriva solo dall’uso di mascherine o dalla riduzione degli orari dei locali pubblici o dei trasporti, servono più tamponi, implementazione dell’app Immuni, tutte cose che potrebbero essere fatte con i fondi del Mes». «Non si può pensare che l’argine al virus possa essere fatto solo con i divieti imposti ai cittadini», ragiona Crisanti.
E allora indossate il cervello prima ancora della mascherina. E usate ulteriori prudenze.
(Lo_Speciale)