La costituita Macroregione Mediterranea non rappresenta solo una grande opportunità per rendere il cittadino protagonista. La Macroregione Mediterranea rappresenta un nuovo approccio di coesione tra i popoli che si affacciano sul Mediterraneo. Di base è un grande cambiamento verso un nuovo atteggiamento nei confronti del territorio che ci circonda. Molti popoli sono stati riuniti sotto l’ala della Macroregione Mediterranea e così anche le loro culture e tradizioni. Il grande dispendio di energia per adattarsi ad un nuovo equilibrio superiore si concretizza nel realizzare una collaborazione e profonda accettazione reciproca tra popoli distanti e culturalmente differenti. Ciò che lega tutte queste anime è la voglia di crescere, di creare nuove opportunità dettate dal principio secondo il quale l’unione fa la forza. È vero infatti che quelle che possono essere colte ad un primo sguardo come diversità non sono altro che nuovi spunti di crescita.
La religione, la cultura e la vita quotidiana fanno parte del nostro tessuto sociale che noi viviamo giorno dopo giorno come fosse l’unico possibile. La nostra cultura ci accompagna da quando siamo nati e costituisce per noi la normalità. Per ogni popolo di ogni territorio in ogni angolo del mondo questa realtà è rappresentata come vera. Non esiste un’unica normalità, ma ne esistono moltitudini dettate dai paradigmi sociali di ogni popolo. Ciò che ci rende forti è saper riconoscere che tale normalità è relativa e legata ad ogni cultura.
Avere trovato una connessione con i popoli del Mediterraneo e quindi sentirsi davvero parte della Macroregione Mediterranea si lega ad una profonda accettazione reciproca di ogni normalità legata alle tradizioni autoctone. Possiamo imparare molto dai popoli e dalla loro cultura così come possiamo insegnare molto della nostra società. Il nodo importante è porsi in una condizione di profondo rispetto verso ogni concezione che può essere differente dalla nostra. Diverse culture non per forza devono dividere. Semmai possono riunire, accrescere e rinforzare la voglia di coesione.
Molto può esserci insegnato dalla comprensione verso altre culture. Ci si muove insieme verso obiettivi comuni, ognuno secondo i propri mezzi e secondo le proprie tradizioni avendo come motore comune la voglia di comprendere ed essere compresi. Il rispetto per ogni essere umano e l’accettazione di ideali diversi ci rende liberi e ci rende anche dei grandi esempi di umanità per i nostri figli e per le generazioni future. La Macroregione Mediterranea riunisce i popoli e lavora per la coesione tra di essi rendendoli un unico grande cuore.
Occorre vincere i concetti restrittivi di giudizio nei confronti di culture considerate lontane dalle nostre. Nel mondo odierno la diversità viene rimarcata e usata per dividere le culture creando pregiudizi e allontanando i popoli. Vincere questo limite ci permette di agire uniti secondo un fine comune, ovvero quello di puntare al benessere di tutti i territori che si affacciano sul Mediterraneo. La Macroregione Mediterranea si muove secondo principi innovativi di conoscenza, comprensione e coesione, avendo creato un unico grande territorio, il quale mantiene l’unicità di ogni sua cultura senza fare discriminazioni.
Raggiungere questo nuovo equilibrio superiore ci ha reso forti e permette oggi ai popoli di sostenersi a vicenda senza temere rivalità o prevaricazioni di alcuna natura. Se tutti i popoli stanno bene il livello di benessere collettivo aumenta esponenzialmente.
Noi abbiamo messo le radici e abbiamo creato un legame tra i territori che si radica sempre più fortemente nei cuori e nelle menti dei cittadini di tutti il bacino Mediterraneo.
In questo modo ciò che nasce da questa azione è una sinergia forte che sta dando grandi frutti nel presente e ancora più nell’imminente futuro.
Siamo consapevoli di aver creato un sistema che unisce le persone anche se appartenenti a diverse culture. Diamo ora, con la Macroregione Mediterranea, un grande esempio di civiltà e di intelligenza alle nuove generazioni che ci osservano e permettiamo loro di vivere in un modo libero dove ogni differenza culturale può essere uno spunto di reciproca crescita e unione.