Tornerà in forma cruenta oppure in modo debole? Sul virus e i contagi da Covid 19 c’è ormai una sfida mondiale tra diverse correnti di pensiero scientifico. Nella indecisione ecco che in Italia si cerca di puntare molto sulla prevenzione e c’è un farmaco, si tratta dell’idrossiclorochina su cui si sono accesi i riflettori. Su i suoi poteri c’è un dibattito a livello internazionale circa gli effetti più o meno positivi e accertati. Ora in Italia c’è chi preme per somministralo nelle prime fasi del contagio per bloccare la malattia. I risultati stando agli “sponsor” come i presidenti Trump e Balsorano dell’idrossiclorochina sono buoni, per la comunità scientifica da verificare. Nella indecisione l’Italia si muove. La richiesta è stata formulata in un incontro tra il coordinatore nazionale della Commissione salute Icardi e il presidente di Aifa, Mantoan.
Obiettivo delle Regioni quello di fare chiarezza sull’uso “off label” del farmaco contro il Covid con la possibilità dell’attivazione di un “registro 648” per consentirne l’erogazione a carico del Servizio sanitario nazionale.
Utilizzo “off label” idell’idrossiclorochina nei protocolli di assistenza ai malati di Covid in fase precoce.
“Nella riorganizzazione della Sanità territoriale”, fa presente Icardi, “è fondamentale sapere su quali farmaci si può contare, per non trovarci impreparati nel caso dell’eventuale recrudescenza del contagio. L’esperienza maturata in Piemonte ha dimostrato una certa efficacia dell’idrossiclorochina, soprattutto nella cura dei pazienti a domicilio, durante i primi giorni del manifestarsi della malattia. Sono grato al presidente Mantoan che ha preso atto della situazione facendosi carico di approfondire le soluzioni che abbiamo prospettato in sede di Commissione Salute, a cominciare dall’attivazione di un ‘registro 648’ per consentire l’erogazione di questo farmaco a carico del Servizio sanitario nazionale per la somministrazione domiciliare”. L’obiettivo è non farsi trovare impreparati di fronte ad intensificarsi dei contagi.
“Se esistono alternative”, sottolinea l’assessore regionale Luigi Genesio Icardi, in qualità di coordinatore nazionale della Commissione Salute, “bisogna metterle in campo, non possiamo permetterci di farci trovare disarmati sul territorio o di lasciare tutta la responsabilità delle cure sulle spalle dei singoli medici”.