domenica, 17 Novembre, 2024
Lavoro

Furlan: “Non ci interessano beghe interne a maggioranza”

“Tutte le parti sociali hanno il dovere di esprimere le loro opinioni con chi è al governo del Paese. Cosi’ come l’abbiamo fatto 15 giorni fa con Giuseppe Conte e con Luigi Di Maio, l’abbiamo fatto lunedì con Salvini che ha voluto ricevere tutte le associazioni imprenditoriali e i sindacati confederali per ascoltare le loro proposte in vista della manovra. In entrambi i casi si è trattato di incontri con il governo. La lettera di convocazione per il 15 luglio era firmata da un vicepremier… “.

È quanto sottolinea oggi la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una lunga intervista al quotidiano cattolico ‘Avvenire’. “Sono convinta che avremmo fatto un grave errore a non andare a quel tavolo, quando si trattano questioni decisive per il futuro del Paese”, aggiunge la leader Cisl che alla domanda su quale critica le ha dato più fastidio, risponde: “Altro che critiche, ho letto accuse oltraggiose anche da parte del vicepremier Di Maio che ha parlato di una “”nostra scelta di campo”.

L’unica nostra scelta di campo è quella di rappresentare con ogni governo le aspettative di lavoratori dipendenti e pensionati. Non ci interessano le beghe interne alla maggioranza. Facciano chiarezza tra di loro. Sempre a Di Maio ricordiamo che, a distanza di 15 giorni, restiamo in attesa di quel calendario sui tavoli tematici in vista della Legge di Bilancio che ci era stato garantito”.

Sulle convocazioni separate dal governo, la leader Cisl replica : “È un modus operandi del governo di cui faremmo volentieri a meno. Saremmo ben lieti di ricevere un’unica convocazione dal presidente Conte con tutti i massimi rappresentanti dell’esecutivo presenti, ma fino ad allora continueremo ad accettare singole richieste di confronto su questioni cruciali”

Nel merito dell’incontro, Furlan sottolinea che “come accaduto già con Conte e Di Maio abbiamo consegnato anche a Salvini la nostra piattaforma unitaria con le priorità del Paese in vista della Finanziaria. Ed è stato un fatto importante che tutte le parti sociali abbiano chiesto il taglio del cuneo fiscale sulle buste paga e di sbloccare le opere pubbliche e le infrastrutture. Abbiamo bisogno di investimenti in ricerca, innovazione e formazione e di rinnovare presto tutti i contratti pubblici.

Queste sono le nostre priorità. A Salvini abbiamo detto con chiarezza che è urgente una riforma fiscale in cui paghi meno tasse chi rappresenta l’85% dell’erario, ovvero lavoratori dipendenti e pensionati.

Il progetto di riforma è ancora in fase di elaborazione, per cui aspettiamo. Il salario minimo deve essere definito dalla contrattazione, non dalla legge. Attualmente ci sono i minimi tabellari dei contratti categoria dei vari settori, semmai ci si dovrebbe porre il problema di trovare una copertura contrattuale a quel 15% di lavoratori dipendenti che non ce l’ha”. (Italpress)

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