“Il rischio è che il digitale, invece di rappresentare un fattore inclusivo, diventi divisivo. In alcuni casi ancora oggi esclude, invece deve essere un elemento di coesione sociale e di sviluppo”. È la preoccupazione di
Luigi Gubitosi, Vice Presidente per il Digitale, di Confindustria che sottolinea come molte opere, molti ritardi, e un futuro migliore per il Paese potrà essere assicurato dai fondi Europei e la realizzazione di un grande progetto digitale.
“Abbiamo davanti un’occasione unica per riprogettare il paese”, fa presente Luigi Gubitosi, “Sono stati stanziati fondi pubblici senza precedenti e la definizione del Recovery Fund metterà ulteriori risorse a disposizione. Serve una progettualità adeguata affinché l’uso di questi fondi stimoli l’economia in maniera duratura e vengano realizzati investimenti ad alto moltiplicatore”. L’innovazione digitale, e tutto ciò che di utile potrà portare al Paese per il vice presidente di Confindustria servirà a far fare un balzo in avanti ai progetti che vedono la Confederazione degli industriali impegnata in prima linea.
“Un paese completamente digitale”, ha ribadito Gubitosi al Sole 24Ore, “è anche l’obiettivo di Confindustria. La presidenza Bonomi ha ben chiara l’importanza del cambiamento tecnologico come elemento di competitività dell’Italia e lo considera uno dei temi fondamentali per il rilancio. Non a caso c’è una delega specifica per il Digitale. Conclusa questa presidenza vorremmo avere un Paese completamente trasformato”. Gli obiettivi di questa digitalizzazione sono ambiziosi, se non addirittura imponenti. “Bisogna portare il digitale ovunque, a cominciare dalle infrastrutture fisiche e da quelle “immateriali” come Scuola, Sanità e Giustizia”, prevede Gubitosi “Servono piani di inclusione digitale simili a quelli che nel secondo Dopoguerra fecero fare un balzo in avanti all’alfabetizzazione degli italiani”. Il digitale non è solo innovazione ma è considerato dal vice di Confindustria un volano di crescita nei punti strategici dello sviluppo, tra questi i distretti industriali sparsi nel territorio che hanno bisogno di reti veloci per produrre meglio.
“Uno degli obiettivi di Confindustria”, spiega Gubitosi, “è colmare il digital divide a partire dai distretti industriali. Ho già avviato una mappatura del territorio, nel mio ruolo di vicepresidente, e mi pongo il traguardo per la fine del mandato di avere tutti i distretti italiani digitalizzati e con un accesso adeguato alla rete. A tal riguardo le Pmi presentano maggiori margini di miglioramento e su quelle ci impegneremo di più. Bisogna lavorare per avere infrastrutture adeguate”, conclude Luigi Gubitosi, “la rete unica faciliterebbe la diffusione delle tecnologie digitali e permetterebbe di colmare il digital divide”.