Iniziamo pubblicando una prima parte dell’inchiesta che stiamo portando avanti, certi che non possiamo e non vogliamo fare dietrologia su uno scandalo così misterioso come il Metropolgate. Abbiamo però il dovere, prima di ogni cosa, di capire chi possa aver intercettato, il 18 ottobre scorso, le conversazioni all’interno dell’Hotel Metropol della capitale russa. Sono intercettazioni fatte con trojan, con cimici, con altro? ….. e chi può aver avuto accesso al Metropol senza controlli? Riteniamo, pensando alla vecchia maniera e con le logiche di questi casi, che si tratti di spie; di quale Stato però non sappiamo ancora dirlo.
È D.T., forse, che vuole contrastare ogni accordo tra Russia e Europa, e l’Italia è stato il primo Paese a pagarne le spese? Oppure sono stati uomini di V.P. che desideravano sapere con certezza cosa si diceva in quei suoi tavoli non ufficiali, ben sapendo che gli accordi si prendono proprio in luoghi e posti così innocui? E se fossero stati i servizi Cinesi incaricati da X. J. che vuole avere l’egemonia nel rapporto con l’Italia, ritenendola un cavallo di troia all’interno delle politiche europee, e con essa di quelle dei rapporti con gli americani? Certo non possiamo neppure escludere che siano stati i nostri Servizi segreti, che stando già sulle tracce dell’affair, volevano vederci chiaro.
È anomalo però che le intercettazioni facciano un “giro americano” e finiscano sui nostri giornali. Ci chiediamo se qualcuno non abbia tradito. Cui prodest. Ci sarà dentro e fuori l’Italia chi vuole che M.S. perda consensi all’avvicinarsi delle elezioni?
Non escludiamo di approfondire l’argomento con qualche intervista ai nostri servizi al cui vertice ci sono uomini di valore e di lunga visione.
