L’anticiclone delle Azzorre, che per alcuni giorni aveva riportato condizioni più vivibili in gran parte dell’Europa occidentale, sta lasciando spazio alle correnti calde dal Sahara. Dopo i 40 gradi già registrati in Spagna e Portogallo, l’Italia si prepara a un nuovo innalzamento delle temperature oltre i valori tipici del periodo. La breve pausa dall’afa ha permesso al Mediterraneo di raffreddarsi, riducendo anomalie termiche che a inizio estate avevano superato i +5°C rispetto alla norma. Ma resta il segno lasciato dal giugno più caldo mai registrato in molti Paesi europei, Italia inclusa, con temperature medie superiori di oltre 3 gradi alla norma climatica.
Secondo l’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche, il Centro Italia (esclusa la Toscana), il Mezzogiorno e le Isole vivono condizioni idriche critiche. Nel solo mese di luglio, lo European Severe Weather Database ha registrato 318 eventi estremi tra trombe d’aria, grandinate di forte intensità e bombe d’acqua, fenomeni che – spiegano gli esperti – incidono più sul rischio idrogeologico che sulla disponibilità di acqua.
“La crisi climatica cambia il regime delle piogge: servono infrastrutture per trattenere e gestire l’acqua, riducendo anche i danni da eventi calamitosi”, sottolinea il Presidente dellʼAssociazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, Francesco Vincenzi. Il Direttore generale, Massimo Gargano, aggiunge: “Stiamo lavorando su opere e progetti, ma serve un piano nazionale di manutenzione con fondi certi e pluriennali”.
I dati regione per regione
Lazio e Umbria: anno idrologico deficitario, con cali di precipitazioni rispettivamente del 19% e del 14,6%.
Campania: portate delle sorgenti di Cassano Irpino inferiori di 1.100 litri al secondo rispetto alla media; deficit di 750 l/s per la fonte di Sanità.
Calabria: severità idrica alta nelle province di Reggio e Crotone.
Puglia: in alcune aree dell’Alto Salento cumulate di pioggia pari a zero nei mesi di giugno e luglio; invasi della Capitanata ridotti a 67,45 milioni di metri cubi.
Sardegna: forte impatto del turismo sui consumi; -134,39 milioni di metri cubi nei bacini a luglio; riserve della Nurra al 12%, Alto Cixerri sotto l’11%.
Basilicata: deficit idrico del 14,4% rispetto al 2024.
Abruzzo e Marche: situazioni in parte diversificate, con benefici locali da precipitazioni estive, ma cali di portata nei principali fiumi marchigiani.
Toscana e Liguria: portate fluviali superiori alla media grazie a precipitazioni abbondanti.
Nord Italia: in Veneto surplus pluviometrico del 52% a livello regionale; portata del Brenta superiore del 76% alla media. In calo i livelli dei grandi laghi, eccetto Garda; Po in diminuzione nel tratto settentrionale, in ripresa verso il delta.
Prospettive: caldo in arrivo, piogge lontane
Le previsioni indicano un’ulteriore risalita termica nei prossimi giorni, in particolare su Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna, dove l’assenza di precipitazioni rischia di aggravare le criticità idriche.